Materie prime e metalli rari utili per la costruzione di batterie per auto elettriche, dopo l’impennata dei prezzi dovuti alla crescita della domanda a livello internazionale e alla chiusura della Cina nei confronti di molti paesi occidentali in merito alla esportazione, si torna alla fase precedente di mercato. I costi infatti sono tornati stabili e questo, come analizza un articolo del Financial Times, è dovuto principalmente al fatto che è scesa drasticamente la richiesta di importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina, con ripercussioni su tutto il settore e sulla filiera produttiva, comprese le materie prime. In particolare sono scesi i prezzi del Litio del 70% da inizio anno, del Nichel, del 40% da gennaio, e solo il Cobalto al momento registra un andamento leggermente sopra la media storica.
Il responsabile per l’acquisto delle materie prime presso la società di consulenza CRU group ha dichiarao al quotidiano finanziario che: “Si tratta di un rallentamento del mercato dei veicoli elettrici“. Ma anche le vendite dei componenti elettronici sono in flessione negativa, vendite già diminuite nell’arco dello scorso anno e come spiega il consulente “prevediamo una ulteriore contrazione a due cifre entro la fine di quest’anno“.
Prezzi materie prime per batterie auto elettriche in calo, “Troppa offerta dalla Cina sul mercato”
Secondo gli esperti di mercato delle materie prime, una tale contrazione dei prezzi avrà effetti che dureranno mesi. Nonostante gli sforzi dei produttori infatti, la flessione con picchi negativi e positivi così oscillante, ha fatto in modo che molti ricorressero alle scorte già esistenti prima di acquistare nuovi materiali. Una mossa dettata dal drastico calo delle vendite e delle importazioni dalla Cina.
C’è attualmente un eccesso di offerta, che ha fatto bloccare anche le estrazioni nelle miniere di nuovo materiale per la produzione. Ad esserne maggiormente colpito nel prossimo periodo sarà soprattutto il mercato di Cobalto. Perchè c’è una offerta talmente ampia di materiale già esistente, che è sufficiente a soddisfare le case produttrici di batterie almeno per i prossimi dieci anni. Così, come commentano gli analisti del London Metal Exchange: “I mercati di nichel e cobalto saranno sovraccarichi e la domanda scenderà ancora, un chiaro segno che nel settore tecnologico non c’è ancora tutto questo bisogno di tali materiali“.