Il grande Edoardo Leo è stato intervistato stamane negli studi di Storie Italiane, in diretta su Rai Uno. “Io vivo il teatro in un modo tutto mio – racconta Leo in vista del suo progetto pronto a partire – domenica inizio questa lunghissima tourne e mi sembrava giusto venire qui a raccontarla”. E ancora: “Il mio Piano B era fare l’insegnante di liceo, mi sono laureato in lettere ma non ho mai insegnato e questo spettacolo mischia il mio piano A con il mio piano B. E’ una finta lezione universitaria, parto da degli appunti che stanno su una lavagna e ogni sera è un viaggio diverso, e poi c’è una parte che è improvvisata e che dipende da ciò che succede nel rapporto col pubblico e in base alla città in cui sto. Ho voluto iniziare questo tour dal Petruzzelli di Bari – ha continuato Edoardo Leo – teatro che ha avuto una rinascita e anche io ho pensato di smettere, 20 anni fa, perchè le cose non andavano, non funzionavano, ci sono state enormi delusioni lavorative, le cose andavano talmente male che ho pensato di smettere e invece è stata la più grande spinta per poter ripartire”.
Cosa è scattato in Edoardo Leo? “Il fallimento non è una sconfitta, ma un punto da cui ripartire, che rimanda alla rinascita. Io mi sono dovuto accorgere che avevo fallito e ho cambiato rotta, ho cominciato a scrivere film, a voler fare la regia… la mia vita è cambiata”. Ha attraverso la depressione? “No quello no – replica Edoardo Leo – perchè ho fatto altri lavori per tirare a campare, vendere i fiori al cimitero, il pony express, mi sono dato da fare perchè volevo essere autosufficiente quindi ciò che capitava facevo”.
EDOARDO LEO: “NON MI FERMO MAI ALL’OGGI”
Edoardo Leo ha proseguito: “La cosa da non fare è fermarsi al pensare oggi, questo mestiere è un viaggio, non arriva mai la fermata, la stazione, il treno prosegue. Io ho voglia di sperimentare ancora, c’è una curiosità viva. Non penso ne alle delusioni del passato ne a quello di bello che sto vivendo, perchè in questo momento posso scegliere ed è un lusso”.
C’è una parte scura di Edoardo Leo? “Si come credo l’abbiano tutti, io sono molto riservato, separo la mia vita personale e privata dal lavoro”. Su Gigi Proietti: “Un pezzo della mia vita, ho fatto un documentario su di lui, perchè ho avuto un privilegio di seguirlo tanti anni”. Edoardo Leo ha aggiunto: “Io non mi godo mai quello che ho, la parola ‘successo’ a me non piace, mi sembra sempre qualcosa che appartiene al passato, non sono il tipo che si bea delle cose. Certo, sono molto felice dal punto di vista professionale”. Sul suo aspetto fisico: “Fino a 28 anni ho fatto l’errore di guardarmi troppo poi ad un certo punto, grazie a Gigi Proietti, ho un rapporto sano con il mio corpo. Per un film che uscirà l’anno prossimo ho dovuto ingrassare 20 kg, sono arrivato a pesare 97kg per fare un personaggio quindi per me il fisico dipende dai personaggi che faccio”. Edoardo Leo ha parlato anche di un altro grandissimo come Nino Manfredi: “E’ stato un riferimento per me, ho avuto la fortunata di lavorarci, lui ha attraversato questo mestiere come pochi, il concetto di artista come lo intendo io”. Quindi ha concluso: “Io non devo promuovere nulla di me stesso, devo promuovere il mio lavoro e poi secondo me non bisogna conoscere troppo degli attori”.