Salman Rushdie è stato ospite alla Fiera di Francoforte. È stata una delle sue prime apparizioni dopo l’attentato subito il 12 agosto 2022, quando l’americano-libanese Hadi Matar lo ha accoltellato. L’evento si è svolto con la massima sicurezza. Lo scrittore è apparso più magro, con l’occhio che ha perso protetto da una lente scura.
“Sono fortunato a essere ancora vivo”, ha affermato come riportato da Repubblica prima di entrare nel vivo della discussione. Poi ammette: “Sapevo che poteva succedere prima o poi”. In tal senso, non può che ringraziare i medici che lo hanno sottoposto ad una operazione salva vita, durata più di 8 ore. L’incubo vissuto verrà raccontato in un libro dal titolo Coltello, che uscirà ad aprile. Non è questo, tuttavia, il tema dell’incontro di Francoforte. Lo scrittore, infatti, è stato chiamato a commentare le vicissitudini di attualità. In primis la guerra in Medio Oriente.
Salman Rushdie: “L’attacco di Hamas mi provoca orrore”. L’intervento a Francoforte
“L’attacco di Hamas mi riempie di orrore e mi preoccupa la risposta di Netanyahu”, ha ammesso Salman Rushdie nel corso dell’incontro coi giornalisti alla Fiera di Francoforte. “Non ho un’opinione particolarmente originale. Sono contrario alla guerra nel suo complesso. Penso che in una guerra muoiano persone innocenti, oltre al fatto che muore anche la verità. Per questo spero che le ostilità cessino presto”, ha aggiunto.
Un pensiero, in tal senso, ha voluto rivolgerlo alla scrittrice palestinese Adania Shibli, che avrebbe dovuto ricevere un riconoscimento nel corso dell’evento. Il premio tuttavia è stato annullato. “Non conosco il suo lavoro. Dovrei, ma non lo conosco. So però che è stato accolto bene in molti posti. Le sono vicino per quello che le è successo. Si è detto che il premio non veniva cancellato ma posticipato, spero non sia un eufemismo. La cosa migliore che si può fare è riorganizzare la premiazione il prima possibile. Forse domani”, ha concluso.