Olaf Scholz non ha commesso errori con Israele nella gestione della crisi in Medio Oriente, ma dovrebbe dire agli israeliani di fare attenzione alla proporzionalità nelle sue operazioni. Questo è il consiglio di Gerhard Schröder per il cancelliere tedesco. Ne parla al Berliner Zeitung, affrontando i temi più delicati. Ad esempio, nega che in Germania ci sia un clima d’odio contro gli ebrei. «Qui sono protetti». D’altra parte, non c’è modo per controllare l’antisemitismo attraverso la politica migratoria. «Non si può scegliere che questo richiedente asilo possa venire in Germania e quell’altro no. Se ha un motivo per chiedere asilo, non si può chiedere: “Sei forse antisemita?”. Ma quello che considero un fallimento dello Stato è che questi clan possano operare a Berlino». Schröder ritiene ridicolo pensare che il problema sia un velo né bisogna perder tempo a parlare di infiltrazione straniera. «Non bisogna dare dell’antisemita a chiunque critichi Israele».
Nel corso del suo mandato, Schröder ha preso diverse decisioni difficili, anche riguardo la politica estera, ma non ha mai subito pressioni dall’esterno, neppure dagli Stati Uniti. «Prendiamo l’Iraq. Tutti erano incerti se dire no alla guerra in Iraq non avrebbe distrutto l’amicizia con l’America. Alla fine, bisogna dire: sì o no. Io ho detto no». Fortunatamente aveva la Francia dalla sua parte. «Non so cosa accadrebbe oggi nella guerra Russia-Ucraina se Jacques Chirac fosse ancora vivo. In realtà, Scholz e Macron dovrebbero sostenere un processo di pace in Ucraina, perché non è solo una questione americana, ma soprattutto europea». Anziché chiedere cosa si può fare per porre fine alla guerra in Ucraina, l’Europa si sofferma troppo sulla fornitura di armi.
“I NEGOZIATI DI PACE SALTATI PER GLI USA”
Gerhard Schröder ricorda la richiesta ricevuta nel 2022 dall’Ucraina, che gli chiese di mediare con la Russia. «La domanda era se potevo trasmettere un messaggio a Putin». Già allora aveva le idee chiare sulla pace. Il primo punto è «la rinuncia all’adesione dell’Ucraina alla Nato», anche perché Kiev «non può comunque soddisfare le condizioni». L’altro problema è linguistico, perché il Parlamento ucraino ha abolito il bilinguismo. «Questo deve essere cambiato». Per l’ex cancelliere tedesco il Donbass deve restare dell’Ucraina, ma «ha bisogno di maggiore autonomia». A tal proposito fa un esempio: «Un modello funzionante sarebbe quello dell’Alto Adige». Inoltre, l’Ucraina necessita di garanzie di sicurezza. «Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la Germania dovrebbero fornire queste garanzie». L’altro nodo riguarda la Crimea, che «per la Russia la Crimea non è solo una striscia di terra, è parte della sua storia». In definitiva, per Schröder si può mettere fine alla guerra in Ucraina se gli Stati Uniti facessero sul serio.
Lo ha capito nei negoziati di pace del marzo 2022 a Istanbul, con l’Ucraina disposta a rinunciare all’ingresso nella Nato e al Donbass. «Alla fine non è successo nulla. La mia impressione: non poteva succedere nulla, perché tutto il resto era deciso a Washington. È stato fatale. Perché il risultato sarà che la Russia sarà più legata alla Cina, cosa che l’Occidente non dovrebbe volere». Un fallimento anche per l’Europa. «Ci sarebbe stata una finestra nel marzo 2022. Gli ucraini erano pronti a parlare della Crimea». Si è detto che i massacri di Bucha abbiano portato alla fine dei negoziati, ma Schröder lo esclude. «Credo che gli americani non volessero il compromesso tra Ucraina e Russia. Gli americani pensano che si possano tenere a bada i russi. Ora due attori, Cina e Russia, che sono limitati dagli Stati Uniti, stanno unendo le forze. Gli americani credono di essere abbastanza forti da tenere sotto controllo entrambe le parti. A mio modesto parere, questo è un errore. Basta guardare quanto è lacerata la parte americana ora. Guardate il caos nel Congresso».
“RUSSIA NON FAREBBE MAI GUERRA ALLA NATO”
Gli Stati Uniti sono sopravvalutati per Gerhard Schröder, secondo cui il suo piano di pace potrebbe essere ripristinati. «E gli unici che possono avviarlo sono Francia e Germania». Non bisogna avere paura di Vladimir Putin per l’ex cancelliere tedesco: «Non abbiamo alcuna minaccia. Questa paura dell’arrivo dei russi è assurda. Come possono sconfiggere la Nato, per non parlare dell’occupazione dell’Europa occidentale?». Quel che la Russia vuole è lo status quo nel Donbass e in Crimea, niente di più secondo Schröder. «Credo che Putin abbia commesso un errore fatale a iniziare la guerra. Allo stesso tempo, mi sembra chiaro che la Russia si senta minacciata. Guardate: la Turchia è un membro della Nato. Ci sono missili che possono raggiungere direttamente Mosca». L’ex cancelliere è convinto che nessuno debba temere la Russia, anche Polonia e Stati baltici. «I russi non inizierebbero una guerra con nessun membro della Nato».
Schröder esorta Macron e Scholz a parlare con Putin, nella convinzione che siano gli unici a poterlo fare. «L’unico che ha ottenuto qualcosa, anche se viene sempre diffamato, è stato Erdogan con il suo accordo sul grano. Questo mi manda in bestia». Per negoziare con la Russia, però, è importante capire che il pericolo avvertito dal Cremlino è reale, anche se emotivo. «L’Occidente deve capirlo e accettare di conseguenza i compromessi, altrimenti sarà difficile raggiungere la pace». Ma Schröder parla anche della Cina, attaccando duramente la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che ha definito Xi Jinping un dittatore. «Per la Cina, la dichiarazione di Baerbock è stata imbarazzante. I cinesi vogliono cooperare con la Germania perché i due Paesi hanno relazioni storicamente meno tese. La Baerbock non avrà successo a livello nazionale con i suoi moralismi, ma sta danneggiando la Germania e l’economia tedesca».
“NORD STREAM FATTO SALTARE DA USA? UN INDIZIO…”
Nell’intervista a Berliner Zeitung si parla anche della sua amicizia con Vladimir Putin, accusato di crimini di guerra all’Aia. «Penso che ciò che Putin ha ordinato sia sbagliato. L’ho detto pubblicamente», spiega Gerhard Schröder, secondo cui ci possono essere rapporti tra persone con opinioni diverse. Bisogna poi capire che la Russia resta la Russia, a prescindere da chi la governa. Per quanto riguarda la politica interna, boccia l’AfD ma non ne ha paura. «Ha idee stupide. Ma non sono un pericolo». Questo perché possono essere messi in discussione, sarebbe pericoloso se agissero in segreto. «La Germania è integrata nell’UE e nella NATO. Questo ci protegge dal pericolo che l’AfD diventi un partito come lo erano i nazisti».
Il motore dell’AfD è la migrazione, un problema reale. «L’immigrazione deve essere limitata, non c’è dubbio. Naturalmente, il modo migliore per farlo sarebbe quello di renderla europea. Sono dell’idea che gli europei dell’Est debbano essere sollecitati ad accogliere gli immigrati sotto la minaccia di conseguenze finanziarie da parte dell’UE. Manca un coordinamento europeo. Ci deve essere una distribuzione ragionevole». Infine, il capitolo Nord Stream. Schröder è presidente del consiglio di amministrazione di Nord Stream 2 AG. L’ex cancelliere tedesco è favorevole alla messa in funzione del Nord Stream 2: «Sarebbe ragionevole dal punto di vista dei prezzi. Entrambi i gasdotti sarebbero riparabili». Riguardo il sabotaggio del gasdotto: «Fatto saltare in aria dagli Usa? Non lo so davvero. C’è solo un indizio: Biden ha detto a Scholz all’inizio del 2022 che il Nord Stream non può entrare in funzione se la Russia attacca l’Ucraina. Ognuno può trarne le proprie conclusioni».