Un piano antiterrorismo nelle scuole: lo prevede una proposta di legge con Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, prima firma, dal titolo “delega al Governo per l’elaborazione di un piano operativo comportamentale rivolto agli studenti per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di terrorismo“. Il testo, elaborato con il presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, Roberto Marti, chiede l’organizzazione di iniziative «in grado di aumentare il grado di sicurezza all’interno degli istituti scolastici». Bisogna preparare il personale scolastico in caso di un attacco terroristico alle scuole, in particolare «a specifici comportamenti ai quali attenersi in caso di attacco all’istituto». Ma il piano prevede il coinvolgimento anche degli studenti.
Ad esempio, si pensa ad esercitazioni annuali per simulare la gestione di un evento di emergenza. La Lega chiede anche di «stabilire una collaborazione tra gli istituti scolastici, le Forze armate e le Forze di polizia». Valeria Alessandrini, consigliera del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e vicesegretario della Lega umbra, evidenzia che «la minaccia del terrorismo non si è mai placata. I luoghi della cultura sono i principali bersagli dell’odio cieco di questi gruppi. Proteggerli prima del tempo è nostro dovere improrogabile. La Lega anticipa i tempi e avanza una proposta legislativa che connette scuola e sicurezza».
COSA PREVEDE IL PIANO ANTITERRORISMO SCUOLE
Il piano antiterrorismo nelle scuole prevede che le forze dell’ordine abbiano un elenco apposito con i numeri di cellulare dei dirigenti scolastici. Inoltre, ministeri dell’Interno e della Difesa devono essere coinvolti direttamente nella sicurezza e nel controllo delle scuole. Tra le misure proposte anche la creazione di un sistema di allarme immediato. Ogni scuola deve avere un referente per la sicurezza. Il testo del documento, come riportato da Repubblica, è lo stesso di un altro sempre del Carroccio e risalente a tre anni e mezzo fa.
A cambiare è la relazione illustrativa. In quell’occasione si citava la guerra in Siria e le violenze in Libia come possibile miccia dello jihadismo, ora invece c’è l’attacco di Hamas ad Israele del 7 ottobre. Infine, per il prossimo 4 novembre la Lega ha organizzato una manifestazione a Milano «per la libertà e la sicurezza contro il terrorismo islamico», a dimostrazione di come il partito guidato da Matteo Salvini voglia investire sull’emergenza dal punto di vista politica, in linea con la sua storia.