Comincio a pensare che una dose di coglioneria nel calcio aiuti. Non si può pensare diversamente quando devi prendere atto che due potenziali campioni come Fagioli e Tonali, ricchi di gioventù, stoffa calcistica e soldi si lasciano attrarre, probabilmente per noia e dal non aver alternative intelligenti (questi ragazzi avranno mai letto un libro?) dal giocare una parte o più di stipendio in scommesse su piattaforme proibite. D’altra parte aldilà di rincorrere un pallone non sanno fare, e forse non vogliono fare, nient’altro. Bene faceva il Presidente Fraizzoli ad obbligare i ragazzi che giocavano nell’Inter e vivevano nel pensionato a non rimanere a bighellonare quando non c’era allenamento, se non volevano studiare venivano ad aiutare in società. Vale il detto “l’ozio è il padre dei vizi.”
Dopo la sosta per le nazionali, non certo fausta per gli azzurri, è ripartito il campionato. Garcia ha capito che non c’era motivo di cambiare gioco alla squadra che ha vinto lo scorso campionato e il risultato è subito arrivato. Con Politano e Kvara larghi sulle fasce, dopo qualche indecisione iniziale, il Napoli ha cominciato a macinare gioco finendo per asfaltare il povero Verona. Altro che tagliati fuori, anche senza Oshimen i campani fanno paura.
L’Inter chiamata a rispondere si è trovata un Torino col coltello fra i denti. Piazzati a uomo i granata hanno bloccato ogni via di passaggio ai bauscia. Inzaghi ha chiesto ai suoi di scambiarsi le posizioni per confondere gli avversari ma più che altro gli interisti hanno creato confusione e non gioco. Sommer è stato chiamato ad alcune pregevoli parate. Poi, inserite forze fresche, la Beneamata ha stabilito un dominio a tutto campo e, con le reti equamente divise, della solita ThuLa cui si è aggiunto il Calha, ha portato a casa tre punti meritati. Va però preso atto che i nerazzurri hanno un solo modulo di gioco, ogni variante è peggiorativa. Ciò non va bene perché, a lungo andare, gli allenatori avversari hanno maggiore facilità nel trovare le contromosse.
Ha vinto anche la miglior Lazio di questo avvio di campionato, dobbiamo però segnalare l’impegno del Sassuolo per favorirla. Si è vista la classica squadra sarriana votata all’attacco contro un’indecente difesa neroverde. Pensare che il Sassuolo, poche settimane fa ha battuto la corazzata Inter a San Siro. Misteri del calcio. Come risulta un mistero cosa gli israeliani, dopo aver giustamente punito, spero senza esagerare, chi ha trucidato loro gente inerme, vorranno fare di Gaza. Se non si arriva a “due popoli, due stati“ sarà impossibile che quei martoriati territori trovino una giusta pace.
La Maggica non ha avuto vita pacifica con il Monza. La partita è rimasta equilibrata finché, a fine primo tempo, è stato espulso D’Ambrosio. Da quel momento la fascia destra brianzola è rimasta scoperta e Spinazzola ha potuto infilarsi come un coltello nel burro. Il Monza ha continuato a cercare di rallentare il gioco e, ponendo Gagliardini davanti alla difesa, non permettere ai romanisti di raggiungere Lukaku. Nelle rare occasioni in cui la Roma ha trovato la porta avversaria ci ha pensato Di Gregorio a fare muro. Muro che ha resistito finché Mourinho ha capito l’inutilità di tre centrali difensivi per “curare” una sola punta biancorossa. Con l’ingresso del Faraone i giallorossi si sono costantemente insediati nella metà campo monzese supportati anche da Cristante liberato da compiti difensivi. Dopo aver colpito un paio di pali, proprio al novantesimo, quando tutto pareva finito, la Roma ha ottenuto la rete decisiva per i tre sofferti punti. Lukaku è parso nullo e senza di lui l’attacco capitolino perde quasi tutta la propria capacità realizzativa, è indispensabile. Vittoria scontata dell’Atalanta sul Genoa, anche se con più sofferenza del previsto.
Nel partitone della domenica sera sia Juve che Milan sono entrate in campo con la paura di perdere. I casciavit hanno avuto una grossa occasione con Giroud e i gobbi con Kean ma niente di fatto. Entrambe non hanno avuto il coraggio di attaccare, le difese erano troppo lente per velocisti come Leao e Kean. Infatti una volta che i bianconeri hanno attaccato pachiderma-Thiaw ha sotterrato Kean meritando un giusto cartellino rosso. Allegri nell’impostazione della gara ha copiato molto da Inzaghi, larghissimi sulle fasce e due punte vicine. Però Milik e Kean non sono la ThuLa e così i rossoneri hanno potuto resistere. Certo con l’uomo in meno i diavoli hanno dovuto cedere il possesso palla alle zebre e rallentare la velocità nel gioco. È chiaro che un Milan che snatura il suo gioco diviene una squadra qualunque. Infatti, essendo in serata anche un poco sfigata, ha trovato Krunic che ha deviato una lecca di Locatelli ingannando il proprio portiere e portando avanti la Juve. Il Milan non poteva che sperare nel ritorno alla parità di uomini in campo e sapeva che poteva avvenire perché Gatti e Rugani hanno, notoriamente, un passo diverso da Leao e debbono sempre ricorrere al fallo per fermarlo. Il Milan si è buttato con tutta la forza possibile in avanti ma non è riuscito a creare grandi pensieri al portiere juventino che ha potuto trascorrere una serata di vacanza ammirando il dirimpettaio Mirante, migliore in campo, impegnato in lavori straordinari. Ora la Juve è a due soli punti dalla capolista, la sua rivale più odiata la cui maglia è nerazzurra e il suo nome Internazionale.