A “Cinque Minuti”, Matteo Piantedosi parla dei fatti di Israele e del video diffuso dall’esercito israeliano sull’attacco di Hamas: “Quelle di Israele sono immagini terribili che legittimano la posizione del nostro Paese di vicinanza a Israele del suo diritto a esistere e di reazione. Abbiamo una serie di problemi che prescindono dalla fase acuta di ciò che abbiamo visto. Sull’esempio di ciò che è successo a Belgio e in Francia, dobbiamo stare attenti ai fenomeni di emulazione. Abbiamo un sistema di consolidata esperienza e professionalità nell’intercettare questi fenomeni”.
L’Italia ha stabilito dei controlli al confine con la Slovenia in base alla “analisi che ci ha restituito il mondo dell’intelligence e la polizia di prevenzione, per due ordini di motivi logistico”. Infatti, spiega il ministro, “via mare intercettiamo tutto e tramite banche dati facciamo delle verifiche positive. La rotta balcanica determina dei transiti in alcuni Paesi per essere degli hub di radicalizzazione, o perché forniscono un supporto logistico a transiti di personaggi loschi. Parliamo ad esempio della Bosnia o di Paesi che producono documenti falsi all’arrivo. Abbiamo avuto ragione del fatto che anche la stessa Slovenia ha adottato la stessa misura con la Croazia”.
Piantedosi: “Non ci sono segnali preoccupanti”
In relazione alle reazioni del mondo arabo in Italia, secondo Matteo Piantedosi “dobbiamo distinguere le reazioni. Siamo ancora in una situazione in cui la moderazione del linguaggio maggiore è ambita. Abbiamo fatto la scelta di gestire certe manifestazioni ma non ci sono segnali di attivazione preoccupante dal punto di vista operativo. Sicuramente una maggiore gestione del linguaggio anche nelle manifestazioni è qualcosa a cui dovremo tendere”.
Il Governo ha stilato una lista di obiettivi a rischio: “Abbiamo fatto una classificazione degli obiettivi. Di quelli sensibili ne abbiamo individuato 286 che presidiamo in maniera fissa. Rispetto al fenomeno più temuto dello spontaneismo dobbiamo manifestare un’allerta e un’attenzione massima. Non c’è minaccia di allarmi concreti e imminenti ma abbiamo un’attenzione che dobbiamo mantenere tale”.