IL SINODO ALLE BATTUTE FINALI: IL CALENDARIO DA QUI ALLA CHIUSURA DOMENICA CON PAPA FRANCESCO
Siamo ormai alle battute finali di questo lungo Sinodo dei Vescovi 2023 dedicato al tema della sinodalità, dell’ascolto e del dialogo: iniziato il 4 ottobre scorso, il vertice con centinaia di partecipanti tra vescovi, prelati, laici e professori si concluderà ufficialmente domenica mattina con la Santa Messa solenne di Papa Francesco in San Pietro, anche se in realtà i lavori effettivi verranno conclusi sabato 27 ottobre con la pubblicazione della Relazione di Sintesi.
Dopo infatti la messa a punto della Lettera al Popolo di Dio (qui il testo integrale, ndr), il Sinodo dei Vescovi si prepara a formalizzare il resoconto di questo mese di lavori, che diventerà poi fondamentale per la preparazione della fase finale sinodale prevista per l’autunno 2024. Il calendario dei lavori per questi ultimi tre giorni vede Papa Francesco oggi impegnato in Vaticano per la giornata di digiuno e preghiera per la pace in Medio Oriente (ore 18 in Basilica San Pietro), mentre i lavori dei circoli si sono esauriti nella giornata di giovedì: previsti nel pomeriggio di oggi i lavori della Riunione della Commissione per la Relazione di Sintesi che sarà poi approvata e pubblicata nella giornata di domani.
COME SARÀ IL DOCUMENTO FINALE DEL SINODO
«Quando vuoi sapere quello che vuole dire la Santa Madre Chiesa leggi il magistero, ma se vuoi pensare come crede la Chiesa rivolgersi al popolo»: così ha spiegato Papa Francesco nell’ultimo discorso fatto al Sinodo dei Vescovi mercoledì scorso. Dopo l’approvazione della Lettera al Popolo di Dio, gli ultimi lavori che restano in questi scampoli di Sinodo sono tutti orientati alla realizzazione della Relazione di Sintesi, il documento finale nel quale immettere un “sunto” di tutti i lavori e le congregazioni tenute dal 4 al 28 ottobre 2023.
«Un documento di circa 40 pagine, di carattere transitorio», spiega Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero vaticano per la comunicazione, durante il briefing di ieri in Sala Stampa vaticana: la Commissione per la relazione del documento di sintesi ha condiviso alcuni criteri di base del documento, ha poi aggiunto, precisando come il Documento «che sarà sottoposto al Papa come outcome del Sinodo e sarà quello approvato nella prossima Assemblea, a ottobre 2024», non è quello in preparazione in queste ore. La Relazione finale di Sintesi di questa sessione sinodale è di natura diversa e servirà, aggiunge Ruffini, «a capire dove siamo, fare memoria di cosa si è detto in queste quattro settimane di discernimento e riavviare un processo circolare che continuerà fino all’anno prossimo». Nella giornata di domani all’interno della 21esima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, il testo della Relazione sarà valutato, ultimato e approvato: «non potrà contenere ogni dettaglio, ma indicherà i punti dove il discernimento è andato più avanti e quello dove deve andare più in profondità. Il linguaggio sarà discorsivo, per incoraggiare tutto il popolo di Dio, chi è già in cammino e chi vuole intraprendere o continuare questo cammino. Questa esperienza di sinodalità vuole farci comprendere e apprendere come camminare insieme, come cercare soluzioni insieme senza escludere nessuno e senza cedere alla tentazione del clericalismo».
DAL SINODO LA PREGHIERA PER LA PACE, PARLA IL CARD. PAROLIN
Il Documento in arrivo domani con la conclusione operativa del Sinodo dei Vescovi sarà il punto di partenza per la fase finale in arrivo tra un anno esatto con gli stessi membri partecipanti a questa lunga fase sinodale: «il Documento dovrebbe contenere i punti dove il discernimento è più avanti e anche quelli che richiedono di andare più in profondità. Dovrà riportare tutto con fedeltà. Siamo dentro un processo che è una circolarità. L’Assemblea restituirà al popolo di Dio il proprio discernimento. Così come il popolo di Dio, ascoltato, ha offerto alla assemblea il proprio», conclude il prefetto Ruffini sottolineando come il popolo di Dio oggi più che mai, «ha bisogno di sacerdoti e laici che camminano insieme in modo sereno, senza cedere né gli uni né gli altri alla tentazione del clericalismo».
Nel frattempo la Chiesa si riunisce attorno a Papa Francesco per la giornata di digiuno e preghiera invocata per l’intera durata di questo venerdì 27 ottobre 2023: un appello per la pace immediata in Medio Oriente, con il Santo Padre schierato in prima persona nel tentativo di porre mediazioni tra i leader internazionali implicati nella difficile geopolitica mediorientale. La soluzione dei due Stati «è l’unica viabile che potrebbe assicurare un futuro di pace e di serena vicinanza, attraverso un dialogo diretto tra le due parti»: a dirlo il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nelle pause dal Sinodo durante un evento in Campidoglio dedicato al cardinale Achille Silvestrini. «Pensiamo ai bambini che sono stati straziati da Hamas, ma anche i tanti bambini che muoiono sotto le bombe a Gaza. L’appello è soprattutto per loro, a tener conto della loro innocenza, del loro futuro», ha concluso il capo della diplomazia di Papa Francesco.