Nonostante il costo della vita sempre più alto, e le incertezze climatiche, Federturismo Confindustria prevede che saranno oltre 7,5 milioni di italiani in movimento per il ponte di Ognissanti (un ponte a geometria variabile: o da ieri a mercoledì, o da mercoledì a venerdì compreso). C’è anche chi arriverà a un totale di una settimana intera di vacanza, cinque-sei giorni su cui il settore del turismo punta prima della spinta natalizia, in cui le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 4,8 milioni di pernottamenti. Quest’ultima stima arriva da Assoturismo, che però segnala anche 200 mila presenze in meno rispetto allo scorso anno.
A tenere comunque alto l’andamento positivo sono i turisti stranieri. Forte la presenza di americani, francesi e inglesi che sono tornati ormai fin dalla scorsa Pasqua a rivivere la destinazione Italia. Mentre il conflitto in Israele e le ripercussioni in Medio Oriente hanno frenato la voglia degli italiani di intraprendere un viaggio in destinazioni più lontane, facendo ricadere la scelta sulle capitali europee: Parigi in testa, seguita da Barcellona. Ma gli italiani prediligeranno ancora una volta le località nazionali, con una preferenza per le città d’arte, i piccoli borghi e le località termali. Si trascorreranno in media due notti fuori casa, in prevalenza presso parenti e amici, ma anche nelle strutture alberghiere, dove il tasso di occupazione in città come Roma supererà ampiamente l’80%. A seguire Firenze e Milano.
Coldiretti e Campagna Amica aggiungono che saranno circa 300 mila gli italiani che hanno programmato di alloggiare in agriturismo durante il ponte di Ognissanti, favorito dal fatto che in Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Sardegna, Sicilia e Umbria le scuole resteranno chiuse anche il 2 novembre, e nelle Marche e nella provincia di Bolzano lo stop comprenderà anche il 3. “Accanto a quanti scelgono le città d’arte, la montagna e anche il mare, dove le condizioni climatiche lo permettono, molto gettonato in autunno – precisa Coldiretti – il turismo enogastronomico nei piccoli comuni delle campagne italiane, magari per visitare una delle tante feste e sagre dedicate ai preziosi frutti di stagione come castagne, funghi e tartufi ma anche zucche, protagoniste della notte delle streghe di Halloween. Un’opportunità per un Paese come l’Italia che può contare (secondo Terranostra) su oltre 25 mila agriturismi diffusi lungo tutto il territorio nazionale”.
In attesa di verificare se le previsioni verranno rispettate, si procede con i consuntivi finali della scorsa stagione estiva. Che rivelano risultati più che positivi, ad esempio in Lombardia o in Liguria.
“La Lombardia chiude una stagione estiva d’oro, oltre ogni previsione – ha detto l’assessore a Turismo, Moda e Marketing Territoriale di Regione Lombardia, Barbara Mazzali -. Sono stati più di 9 milioni gli arrivi e oltre 27 milioni le presenze in regione da maggio e settembre. Con i laghi indiscussi leader dell’attrattività”. “Sono state – ha aggiunto Mazzali – largamente superate sia le previsioni elaborate dagli istituti di ricerca (come Demoskopika) che a maggio 2023 prospettavano numeri da record per l’estate, stimando per la Lombardia 7,4 milioni di arrivi e 22,2 milioni di presenze. Il dato effettivo, ovvero 9.018.517 di arrivi e 27.142.734 pernottamenti, ha superato quindi le stime per circa 2 milioni di arrivi e 5 milioni di presenze. Nel confronto sui dati del 2019, l’anno record del turismo, si è registrato un aumento di presenze di circa il 17%, con una crescita significativa di presenze di stranieri: + 3,5 milioni rispetto agli italiani, che comunque crescono di 300.000 unità. E in questo quadro, sono i comuni comaschi i luoghi con maggiore attrattività e presenza di stranieri, in primis americani (21,70%) e tedeschi (10,13%)”.
Ottimi risultati anche in Liguria: sono state oltre 12 milioni le presenze turistiche da gennaio ad agosto 2023, con una crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A crescere soprattutto i turisti stranieri, saliti a 5.253.978 presenze con un +11% rispetto ai primi otto mesi del 2022, in calo invece gli italiani, scesi a 6.857.742 presenze (-1,4%). “Nei primi otto mesi dell’anno abbiamo assistito ad una crescita sostenuta dei visitatori, consolidando la tendenza positiva delle presenze iniziata negli scorsi anni – ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti -. Analizzando i numeri si nota in particolare l’aumento dei turisti stranieri, un dato che dimostra come la Liguria sia sempre più attrattiva per il mercato internazionale”. Tra i turisti europei, restano in cima alla classifica delle presenze i tedeschi (1.049.171 presenze, +7,82%) e i francesi (797.407, +7,06%). Nel 2023 si è ancor più consolidato il ritorno del turismo a lungo raggio, in parte rallentato negli scorsi anni dagli effetti della pandemia Covid. Tra gennaio e agosto 2023 crescono gli americani, con un +29,99% di arrivi (passati dai 120.353 a 156.441) e un +28,74% di presenze (da 288.912 a 371.952) rispetto allo stesso periodo del 2022. Al secondo posto gli australiani, con un +181,02% di arrivi (da 15.059 a 42.319) e un +182,77% di presenze (da 38.808 a 107.476). Interessante il dato della Nuova Zelanda, che evidenzia il maggiore incremento in valore percentuale delle presenze (+187,59% presenze, da 4.858 a 13.971).
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