Manovra chiusa, ma occhio alle possibili modifiche alle Camere: il governo terrà conto del dibattito parlamentare e delle considerazioni che arriveranno da tutti gruppi, la conferma di Federico Freni. Intervistato dalla Verità, il sottosegretario all’Economia ha esordito parlando del dossier sanitari e non ha escluso – a saldi invariati – eventuali correttivi.
“Quest’anno l’eredità in termini di costi è stata pesante, riducendo significativamente le risorse a disposizione e limitando gli interventi del governo”, ha aggiunto Freni: “Un numero per tutti: il costo per il Superbonus, 20 miliardi, e per la spesa per interessi sul debito, 13 miliardi, sommati sono superiori alle spese della manovra”.
Freni a tutto tondo
A proposito del caso del pignoramento sprint, Freni ha precisato che nessuno metterà le mani nei conti degli italiani: “Patrimoniali e prelievi forzosi li lasciamo volentieri ad altri. La norma contenuta nella legge di bilancio serve solamente a rendere più efficace e veloce una procedura che esiste già per combattere l’evasione fiscale“. Il leghista he evidenziato infatti che il fisco potrà avvalersi di strumenti informatici, come le banche dati, per il recupero delle somme dovute allo Stato. Ma la procedura da seguire sarà sempre la stessa, chi paga le tasse può stare tranquillo. Freni ha poi parlato delle polemiche sui presunti tagli ai disabili: “Resterei fedele a quanto scritto nella legge di bilancio, dove si prevede l’istituzione di un fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità che nel 2024 potrà contare su 230 milioni, che aumenteranno di 85 ogni anno a partire dal 2026. I numeri parlano chiaro: nessun disimpegno, semmai una programmazione che tiene conto dei bisogni delle persone fragili. L’impegno profuso dalla ministra Locatelli è encomiabile e sostenuto da tutto il governo”.