LE PAROLE DI ANELLI E GHIGLIONE
Il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli esprime apprezzamento per “l’apertura arrivata dal Governo, per voce del Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, sulle pensioni dei medici. Valutiamo positivamente l’impegno per trovare una soluzione concreta a una questione complessa, tramite un maxiemendamento che dia risposte reali ai professionisti in tema di diritti acquisiti. In assenza di queste risposte, lo sciopero è giusto e inevitabile”. Secondo la Segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione, “la modifica delle aliquote di rendimento per i pubblici è assolutamente sbagliata e per questa ragione l’Esecutivo deve fare una retromarcia totale, e non parziale, su questo provvedimento che ha dei profili di incostituzionalità”. Tra l’altro, come riporta Ansa, questa misura di riforma delle pensioni inserita nella Legge di bilancio porterebbe per il 2024 a un risparmio per i conti pubblici di circa 7 milioni di euro. Una cifra piuttosto modesta.
LE PAROLE DI GHISELLI
Roberto Ghiselli, nella sua relazione al rendiconto sociale 2022 dell’Inps, come riporta Adnkronos, spiega che “Quota 102, subentrata nel 2022 a Quota 100, ha visto un numero di domande accolte del tutto irrilevante (5.843) rispetto alla precedente misura, mentre nel 2023 stiamo osservando un effetto combinato tra una lieve crescita dei pensionamenti attraverso Quota 103, rispetto a Quota 102, e un crollo delle uscite con Opzione Donna, per effetto della mutata normativa. Al di là di quelle che saranno le novità in materia previdenziale nella prossima legge di bilancio, il tema è importante, considerando l’entità delle persone interessate (praticamente tutta la popolazione) e delle risorse impiegate, con problemi di sostenibilità sia sociale che economica, attuali e prospettici”. Secondo il Presidente del Civ dell’Inps, “sarebbe necessaria una riflessione organica e una definizione normativa stabile, che superi la prassi, che ha caratterizzato questi ultimi 20 anni, di provvedimenti temporanei o sperimentali, per dare certezza alle persone e stabilità al sistema”.
L’INDICIZZAZIONE DELLE PENSIONI PER IL 2024
Il Sole 24 Ore ricorda che “a inizio dell’anno prossimo, i trattamenti pensionistici in pagamento saranno rivalutati da un minimo dell’1,232% al 5,6%, quale adeguamento all’inflazione 2023. In attesa del valore ufficiale, la relazione tecnica del disegno di legge di Bilancio 2024 indica nel 5,6% il tasso di inflazione stimato di riferimento”. Il quotidiano di Confindustria evidenzia però, che non tutti gli assegni “beneficeranno di un aumento pari a quello del costo della vita, perché le regole della perequazione prevedono un meccanismo decrescente rispetto al valore dell’importo del trattamento complessivo. Il Ddl di Bilancio, inoltre, interviene sulle regole attualmente vigenti, andando a penalizzare i trattamenti di importo superiore a 10 volte l’assegno minimo Inps, che riceveranno un ritocco pari al 22% del tasso di riferimento, invece dell’attuale 32 per cento. Inoltre, rispetto alle bozze, non c’è più l’incremento in favore dei trattamenti di valore compreso tra quattro e cinque volte il minimo, che quindi si vedranno riconoscere l’85% dell’inflazione, invece del 90% che era stato ipotizzato nelle prime versioni del testo di legge”.
I DATI DELLA COVIP
Come riporta Il Sole 24 Ore, l’ultimo monitoraggio trimestrale della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) evidenzia che i rendimenti dei fondi pensione sono in aumento e “crescono anche del 3% gli iscritti, del 6% i contributi e le risorse destinate alle forme di previdenza complementare, che lo scorso settembre hanno toccato quota 215 miliardi con un aumento di 10 miliardi rispetto al mese di dicembre del 2022”. In particolare,“nei primi nove mesi del 2023 i rendimenti medi dei fondi pensione sono stati del 2,2% per i fondi pensione negoziali, del 3% per i fondi pensione aperti e del 3,6% per i Pip nuovi a fronte di una rivalutazione del Tfr dell’1,5%. Le risorse destinate alle prestazioni a fine settembre del 2023 totalizzano 215 miliardi di euro rispetto ai 205 miliardi di dicembre 2022 (+4,7%)”. Dai dati emerge anche che “alla fine del terzo trimestre del 2023, le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono 10,6 milioni”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TOSI
Flavio Tosi auspica che, come ha lasciato intendere il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, ci possa essere la possibilità di modificare la misura di riforma delle pensioni che interviene sulle aliquote di rendimento delle quote retributive di alcuni dipendenti pubblici. Secondo il deputato di Forza Italia, come riporta daily.veronanetwork.it, infatti, si tratta di un intervento “sbagliato e anche dannoso per lo stesso Ssn, perché entro due mesi ci troveremo con migliaia di medici in fuga, che per prudenza avevano presentato istanza prima dell’entrata in vigore di questa tagliola”. Per l’ex Sindaco di Verona, “non vale la pena per 200-300 milioni di introiti provocare un danno così grave alla sanità pubblica. Già ci sono liste d’attesa infinite e pochi medici, non possiamo perderne altre migliaia. Al contrario, bisogna incentivare i medici a restare”.
LA CRITICA DI PIRRO
Ma Elisa Pirro va all’attacco dell’Esecutivo, definendolo “di dilettanti allo sbaraglio”. La Senatrice di M5s, come riporta Adnkronos, sottolinea, infatti, che “dopo che i medici del Ssn hanno annunciato lo sciopero a causa della folle norma inserita in Legge di bilancio con cui si tagliano le loro pensioni, ora Lega e Fdi parlano di non meglio precisate modifiche da apportare durante il passaggio della stessa alla Camere, purché ‘a saldi invariati’. Ma ci rendiamo conto? Hanno litigato per due settimane su una Manovra che la Meloni in persona si era vantati di aver approvato in un’ora e adesso devono mettere ‘una pezza’ su un tema su cui, peraltro si erano già sollevate polemiche nei giorni della circolazione incontrollata delle bozze”.
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