La malaria nei paesi africani continua ad essere un notevole problema sanitario, che secondo alcuni dati analizzati ed elaborati dal Washington Post potrebbe diventare globale nel corso dei prossimi anni, soprattutto a causa del cambiamento climatico. Nel solo Mozambico, il paese maggiormente colpito da questa malattia, quest’anno si prevede un picco di casi superiore al 2017, con un aumento del 10% costante negli ultimi 6 anni.
Nel 2021, a livello globale, la malaria ha ucciso più di 600mila persone, per tre quarti inferiori ai 5 anni d’età. Nei paesi in cui la malattia è attualmente endemica, inoltre, potrebbe incidere ulteriormente nei prossimi anni l’aumento della popolazione, associato anche in questo caso alla crisi climatica. A livello generale, secondo i dati del Washington Post, entro il 2040 a causa di diversi effetti combinati più di 5 miliardi di persone potrebbero essere a rischio di contrarre la malaria, dei quali 1 miliardo nel solo continente africano (29,5 milioni in Mozambico). Nel 2070, poi, la situazione diventerà insostenibile al punto che in Africa i casi aumenteranno di un ulteriore 50%, contagiando 42 milioni di persone in Mozambico, pari al 75% della popolazione totalmente prevista.
Perché la malaria aumenta e rischia di diventare pandemica
Insomma, la malaria secondo il Washington Post nel corso dei prossimi anni rischia di aumentare a dismisura, con l’esito di diffondersi ben oltre al continente africano, dove per ora è maggiormente endemica. La diffusione della malattia, infatti, è in larga parte veicolata dalle zanzare, sane, che pungono una persona infetta, diventando vettori virali e contagiando tutte le successive persone che verranno punte.
Allo stato attuale la malaria si combatte grazie ai vaccini, ma anche alla prevenzione tramite l’uso di zanzariere e insetticidi, talvolta carenti in Africa. Tuttavia, i progressi fatti nel corso degli ultimi anni stanno venendo sempre più vanificati dalla crisi climatica, che allunga la stagione calda e, di conseguenza, la vita media delle zanzare, ma che provoca anche maggiori eventi climatici estremi, con l’esito di distruggere (in Africa) case ed infrastrutture, fornendo a causa degli allagamenti terreno fertile per la riproduzione delle zanzare. Insomma, l’esito complessivo è che nei prossimi anni la lotta alla malaria potrebbe diventare più dura colpendo, secondo il WP, più di 330 milioni di persone anche il paesi come la Colombia, il Perù e l’Ecuador, che fino ad oggi non l’hanno mai dovuta affrontare attivamente.