In Europa le imprese, la crescita e gli investimenti delle aziende sono fortemente ostacolati dal prezzo della burocrazia, una vera e propria tassa occulta che in Italia pesa per lo 0,8 del Pil. Questo il risultato dell’analisi pubblicata sul quotidiano Il Foglio dai risultati di uno studio condotto da due economisti dell’università di New York e della Columbia: Bruno Pellegrino e Geoff Zheng, che hanno dimostrato quanto i problemi delle regolamentazioni a livello europeo penalizzino tutto il settore industriale, distorcendo gli investimenti perchè le risorse devono necessariamente essere dirottate in oneri aggiuntivi imposti da regolamenti, limitando la competitività.
La ricerca ha preso in esame in particolare sette paesi, nei quali la burocrazia sta rallentando i processi di crescita andando ad incidere sull’economia nazionale. In particolare Italia, Francia, Germania, Spagna, Ungheria Austria e Gran Bretagna, dove il prezzo della “tassa ombra” è particolarmente elevato e ha effetti più o meno significativo anche se eterogenei.
Burocrazia in Europa, troppi oneri di regolamentazione ostacolano la crescita delle imprese
I due economisti che hanno condotto uno studio per verificare quanto pesano i costi della burocrazia e della regolamentazione in Europa, hanno messo in rilievo le dichiarazioni dei vertici aziendali con i dati qualitativi sui fattori di crescita. Ne è emerso che, anche se in modo eterogeneo, incidono in percentuale su tutto il settore economico nazionale. L’Italia in particolare risulta essere il secondo paese, subito dopo la Francia per livello del costo complessivo, che arriva a toccare uno 0,8 del Pil.
Questo in mancanza di riforme è un serio ostacolo alla competitività aziendale a livello internazionale, proprio perchè in altri paesi extra Ue come gli Stati Uniti o la Cina, il problema della burocratizzazione non raggiunge soglie così elevate. In attesa delle proposte che arriveranno dal rapporto ufficiale condotto da Mario Draghi sulla competitività, l’obiettivo ora deve essere quello di agevolare le imprese con provvedimenti europei per ridurre gli obblighi di comunicazione. Come ha sottolineato Ursula Von Der Leyen illustrando l’intenzione di istituire un comitato di lavoro indipendente che avrà il compito di eliminare gli ostacoli alla produttività.