Gli Stati Uniti dipendono troppo dai combustibili nucleari russi, in particolare dall’uranio a basso costo e questo può rappresentare un motivo di rischio per la sicurezza nazionale. Come riporta il Financial Times, la Casa Bianca ha avvertito in merito alla necessità di stanziare nuovi fondi per raggiungere l’indipendenza energetica nazionale, senza dover ricorrere alle importazioni. Specialmente dopo i dati presentati al Congresso che hanno dimostrato che il 20% dei reattori in Uso in tutto il paese sono alimentati grazie al nucleare russo e che Mosca controlla almeno il 50% di tutta la catena di approvvigionamento.
Un mercato che va fermato, come hanno esortato i funzionari, chiedendo di aumentare gli investimenti nel settore interno. Come ha dichiarato Kathrin Huff segretario per l’energia atomica: “Dobbiamo liberarci dalla dipendenza con la Russia, al fine di evitare in futuro problemi di sicurezza“, aggiungendo anche: “Senza un’azione concreta Mosca manterrà il monopolio del mercato. Quindi è fondamentale agire, non solo per la sicurezza nazionale ma anche per l’indipendenza energetica e per il clima“. Sono stati chiesti quindi 2,6 miliardi di dollari per sostenere una strategia alternativa e trovare fornitori occidentali.
Usa dipendono da nucleare russo, Congresso: “Servono alternative di fornitura occidentali”
Quello della dipendenza energetica nucleare dalla Russia è una questione per gli Stati Uniti che è stata sollevata più volte anche al Congresso. In passato infatti aveva fatto discutere la scelta di imporre sanzioni a gas e petrolio mantenendo però intatte le condizioni per l’importazione dei combustibili per i reattori e dell’uranio a basso costo. Da Washington infatti c’era stata una completa astensione in merito alla scelta di imposizioni relative anche alle importazioni da parte della compagnia Rosatom, che attualmente controlla gran parte del mercato.
Questo perchè le alternative occidentali sono veramente poche e costano molto di più. Una svolta però potrebbe essere rappresentata da un consorzio di aziende di vari paesi, Francia, Olanda, Gran Bretagna e Germania, che sta cercando di creare una rete sussidiaria a quella di Rosatom. Oltre all’approvvigionamento potrebbe garantire anche una qualità migliore, in quanto si sta studiando un nuovo tipo di combustibile che riuscirebbe ad alimentare anche i reattori più piccoli rendendoli più efficienti e con un arricchimento tra il 5 ed il 20%.