Clima di alta tensione tra sindacati e governo dopo lo sciopero annunciato dalle sigle per il 17 novembre. Per il Garante la mobilitazione è possibile ma solo per quattro ore e non per tutta la giornata, ma Cgil e Uil non hanno intenzione di fare passi indietro. Intervistato dal Corriere della Sera, Maurizio Landini ha respinto al mittente la decisione della Commissione di garanzia, perché mette in discussione il diritto soggettivo dei lavoratori di poter partecipare a uno sciopero: “L’interpretazione della Commissione che non sarebbe uno sciopero generale non sta né in cielo né in terra: è una interpretazione che non ha riscontri nelle norme. Siamo rispettosi delle leggi, ma ribadiamo che quello proclamato è uno sciopero generale. E troviamo singolare che se a proclamarlo è un sindacato autonomo, come più volte successo, nessuno apre becco, ma se lo facciamo noi entra in una dinamica politica”.
La versione di Landini
Nel mirino della Lega, Landini ha invitato il partito di Salvini a preoccuparsi di ciò che sta facendo il governo, reo di aver peggiorato la situazione del Paese. Secondo il segretario Cgil, l’attacco al diritto di sciopero è un tentativo di spostare l’attenzione rispetto al malcontento che aumenta: “Il governo non sta attuando nessuna delle sue promesse, dalla cancellazione della Fornero sulle pensioni alla lotta all’evasione, mentre i salari diminuiscono e i giovani vanno a cercare lavoro all’estero. È sotto gli occhi di tutti che sono peggiorate le condizioni di vita e l’Istat conferma che più del 60% delle famiglie è in difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Il resto sono balle. Per questo sono convinto che le giornate di sciopero saranno molto partecipate. Anche da parte di coloro che hanno votato questa maggioranza”. Il giudizio di Landini sulla legge di bilancio è tranchant: secondo lui, questa manovra “rischia di mandare a sbattere il Paese”.