Il Venezuela è in carenza cronica di carburante da 10 anni, sebbene sia il Paese con le più grandi riserve accertate di petrolio del pianeta, ovvero quasi il 25%, più dell’Arabia Saudita e dell’Iran. Il motivo, come riportato da La Croix, è da ricondurre al fatto che le infrastrutture petrolifere non sono mantenute nel migliore dei modi e dunque finiscono per non essere più utilizzate.
Davanti alle pompe di benzina ogni giorno c’è così una coda infinita. Le stazioni di servizio sovvenzionate dallo Stato a volte rimangono persino chiuse a causa della mancanza di approvvigionamento. I cittadini hanno diritto a 120 litri di carburante al mese ciascuno, al costo irrisorio di 72 bolivar, ovvero circa 2 dollari. Tutti si affrettano a ritirare subito la propria quota per paura che le scorte finiscano in poche ore. L’attesa per la consegna è regolata dai soldati, con le armi alla mano per evitare disordini. Una situazione surreale.
Venezuela, carenza cronica di carburante da 10 anni: i motivi
“La reale capacità di raffinazione del Venezuela è di 160.000 barili di carburante al giorno, mentre la domanda interna ne richiede 240.000”, ha spiegato Rafael Quiroz, specialista del settore petrolifero locale. L’economista attribuisce questo deficit a “problemi strutturali” che minano l’industria petrolifera del Paese: “Non ci sono stati gli investimenti necessari per mantenere la produzione. Alcune raffinerie non ricevono alcuna manutenzione da diversi anni”.
Lo scorso 17 ottobre gli Stati Uniti hanno annunciato una riduzione delle sanzioni applicate dal 2019 contro il regime chavista, che hanno fatto sperare nella possibilità di risolvere il problema con l’export del petrolio e l’attrazione di società straniere. Non è, però, così semplice. Le infrastrutture petrolifere del Venezuela sono in condizioni troppo pessime per poter aumentare rapidamente le quantità prodotte”, ha sottolineato l’esperto. Nel breve termine, gli esperti del settore stimano che il Paese possa aumentare la propria produzione giornaliera di 200.000 barili. È troppo poco e la situazione resta allarmante.