Mediaset recentemente è finita al centro di un accusa da parte dei musulmani italiani, raccolti sotto l’egide dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia diretta da Yassine Lafram, che ne denunciano la deriva islamofoba. L’accusa è stata formulata dallo stesso Lafram in una lettera aperta inviata all’Amministrazione delegato dell’azienda, Pier Silvio Berlusconi, secondogenito del Cav che l’ha succeduto alla direzione dopo il decesso.
Nell’accusa dei musulmani contro Mediaset non vengono citata espressamente trasmissioni o presentatori, ma si evidenzia che l’islamofobia viaggia soprattutto “su Rete 4”. I programmi, accusa l’Ucoii, “sfruttando la guerra in Medio Oriente sono orientati a dare dell’islam una percezione distorta e negativa, contribuendo così a creare un clima di discriminazione“. La richiesta dei musulmani italiani per Mediaset è chiara: fare “un altro passo avanti per evitare [che] islamofobia e antisemitismo dilaghino sempre di più”. I musulmani, infatti, sottolineano che “ci fa male essere descritti come una minaccia per il Paese che abbiamo scelto come casa. In alcuni casi ci sentiamo presi di mira come categoria sociale rappresentata in maniera mistificatoria”.
La risposta di Mediaset all’accusa di islamofobia
Nella lettera dei musulmani rivolta a Mediaset, per ribadire come le posizioni che presentano i programmi accusati di islamofobia non siano effettivamente reali, l’Ucii ci ha tenuto a sottolineare anche che “siamo sempre stati in prima linea contro fenomeni come la violenza sulle donne, l’infibulazione e i matrimoni forzati”, al punto che si sono costituti parte civile nel processo per l’omicidio a Novellara della 18enne di Saman Abbas.
Mediaset dal conto suo non ha ancora risposto in modo ufficiale alla lettera in cui viene accusata di islamofobia dai musulmani italiani. Tuttavia, la redazione della Stampa ha interpellato alcune fonti intere che hanno assicurato che “i nostri programmi giornalistici rispettano ogni punto di vista, i più diversi, in particolare su temi delicati come la questione mediorientale. Ci impegneremo ancora di più”, promettono le fonti di Mediaset, “se possibile, a garantire ai telespettatori e ai rappresentati di tutte le comunità, compresa ovviamente quella islamica, il massimo del pluralismo e la migliore informazione possibile”.