Dalila Di Lazzaro e la morte del figlio Christian
Christian era il figlio di Dalila Di Lazzaro nato dall’amore con Franco Cocetta. Il ragazzo è prematuramente scomparso a soli 22 anni per un incidente stradale. Certi dolori non passano mai. Era il 1991 quando Christian, a soli 22 anni, muore in un terribile incidente stradale. Un evento che ha cambiato per sempre la vita della bellissima attrice ed ex modella che per sopravvivere al dolore si è chiusa in un lungo silenzio. “Ho mollato tutto e sono andata sola nel deserto. Volevo il silenzio, il nulla, la natura. Sono fuggita ad Hammamet. Mi sono immersa nel dolore per accettarlo. Poi ho scritto un libro su mio figlio. Ed è stato come fare analisi. Ma ho incontrato genitori che non riescono più a riprendersi. Ho cercato di trasformare il dolore in amore. E non mi sono più sentita sola” – ha detto l’attrice.
Non solo, la Di Lazzaro parlando dell’incidente ha detto: “risale a 25 anni fa e io per 11 non mi sono alzata dal letto, neanche per lavarmi. È stato un incubo perché poi i medici non mi hanno creduta, all’epoca non si parlava di dolore cronico. Sono dovuta andare in Arizona e lì già si parlava di dolore cronico e sono rimasti stupiti che in Italia non si facesse”.
Dalila Di Lazzaro e il dolore per la morte del figlio Christian
La morte di un figlio ti stravolge la vita. Dalila Di Lazzaro non ha mai superato la morte del figlio Christian, scomparso prematuramente all’età di 22 anni. “Come descrivere questo immenso amore, l’unico” si è domandata più volte l’attrice – raccontando – “Cristian aveva 5 moto, non ha mai avuto un incidente. Purtroppo è morto in macchina di un suo amico. L’auto era di proprietà dell’ambasciata filippina, risata da uno che spacciava droga. E io mi sono ritrovata senza mio figlio perché questa macchina gli è andata addosso. Dopo l’impatto sono scappati”.
Un dolore immenso che l’attrice ha cercato di superare in tutti i modi: “ogni giorno parlo alla sua foto.è durissima seppellire un figlio. Nel mio caso, morì prima mia madre, poi mio padre e dopo Cristian. Mia madre e mio padre li vidi dopo la morte e li ricordo così, non riesco più a ricordarli per come erano. Con Cristian non ho voluto vederlo, credevo di morire. Ho avuto degli amici molto cari che, quando ho voluto salutarlo, mi hanno fatto indossare una benda nera sugli occhi per poi accompagnarmi a baciargli la mano e il naso. Non l’ho visto e per me è stata una salvezza. Penso sia andato a fare un viaggio”.