Disinteressamento. Quest’oggi, il nostro consueto approfondimento di inizio settimana, evidenzierà proprio questo: un oggettivo “disinteressamento” da parte dei mercati finanziari internazionali nei confronti di parole, di prospettive e di quanto più distante (in termini economici) rispetto alla sempre mobile e veloce linea dei prezzi.
Nulla togliendo ai fatti e alle importanti considerazioni emerse nel corso dell’ultima ottava, il recente andamento delle quotazioni sembra aver privilegiato un maggior pragmatismo attraverso il solo conseguimento di traguardi che vedono “garantito” l’unico mero soddisfacimento rappresentato dalla performance monetaria prescindendo dalla quotidiana cronaca economica e finanziaria. E così è stato. A titolo esemplificativo: le recenti parole della presidente Christine Lagarde pronunciate in occasione dell’European Systemic Risk Board non hanno penalizzato il comparto bancario nonostante le possibili criticità sollevate dalla numero uno della Bce. Inoltre, guardando unicamente “ai numeri” e focalizzando l’attenzione al solo mercato azionario: chi, a fine ottobre, avrebbe auspicato una rivalutazione di poco inferiore alla doppia cifra nelle successive sedute? E ancora: chi, sempre nel medesimo arco temporale, avrebbe “scommesso” sulla ripresa di un mercato obbligazionario (oggi sui massimi rispetto a metà settembre) tenuto in scacco degli ancora non palesati intenti di politica monetaria?
Nel loro complesso le recenti performance delle due contrapposte asset class bond ed equity appaiono eloquenti soprattutto se contestualizzate al corollario economico che, nell’attuale incertezza, vede una verosimile contraddizione tra quanto di positivo (conseguito) e i molti scenari (prospettabili). Nei fatti: il mercato ha manifestato un concreto disinteressamento.
Riprendendo la sintesi di queste ultime tornate settimanali, abbiamo assistito a una crescita del mercato azionario internazionale (rif. MSCI World Usd) del 9,55% distribuito nell’arco di tre consecutive ottave caratterizzate dal segno più al termine di ciascuna di esse: una positività, quest’ultima, che vede il precedente target a quota 2.915,46 oltrepassato con forza e, nelle prossime ore, una plausibile continuazione a ridosso dell’importante soglia psicologica dei 3.000 punti.
Al momento, immaginare nuovi massimi di anno potrebbe sembrare emotivo, ma, parallelamente, preso atto del numero di giornate mancanti prima di approdare al 2024, tale “immaginazione” potrebbe effettivamente mutare in realtà. A favore di questa ipotesi, un set up che agevolerebbe una robusta e solida costruzione rialzista potremmo averlo con una iniziale fase di ritracciamento confinata in area 2.915/2.920 punti per, poi, assistere a una progressione oltre i 3.000 punti e una successiva lateralità con finale sui massimi di anno. Pertanto, se tale view fosse rispettata, nel breve termine è importante osservare il livello di prezzi che, solo in caso di violazione del supporto dinamico posto a 2.902,94 punti, implicherebbe un significativo cambio di rotta.
Come anticipato, anche la componente obbligazionaria (rif. bond governativi internazionali), ha messo a segno un ottimo rimbalzo rispetto ai minimi registrati lo scorso ottobre. Attualmente, il consueto benchmark JPM GBI Gl. Usd, gravita a 471,31 punti ovvero ben oltre l’importante area coincidente a 464,98 punti. A seguito del veloce rialzo (+1,91%) dell’ultima ottava potremmo assistere a un fisiologico downside con un obiettivo in prossimità dei 469,63 punti.
Un eventuale e ulteriore cedimento comporterebbe una discesa alla sopracitata quota di 464,98 punti che, ora, rappresenta il principale supporto statico di breve termine: solo un ritorno inferiore a questa importante soglia contribuirebbe a un indebolimento tecnico con successive implicazioni negative. Al contrario, invece, assistere nel corso delle prossime giornate a un ennesimo allungo (superiore ai 473,41 punti) favorirebbe le basi per un saldo positivo su base annuale.
Al ritrovato ottimismo di azionario e obbligazionario si contrappone, purtroppo, la debolezza delle materie prime che, zavorrate dal significativo contributo del comparto energy, vedono il loro principale rappresentate CRB Index arrancare in prossimità di un’importante soglia di prezzo: area 274,077 punti. L’andamento delle giornate fino al termine del mese decreterà l’epilogo annuale delle commodities che, fin da ora, potremmo ipotizzare in territorio negativo. Di certo, qualora ci fosse un’accentuata flessione al di sotto di quota 270,908 punti, una successiva dinamica potrebbe coincidere con un target in area 262,285 punti la cui tenuta appare poco probabile.
Nel brevissimo periodo, un potenziale spunto rialzista potrebbe realizzarsi attraverso il ritorno dei prezzi oltre soglia 281,885 punti che, in caso di conseguimento entro fine mese, ritroverebbe una pronta e immediata forza dei compratori. Dal monitoraggio dei singoli panieri confermiamo la nostra astensione sul basket energy: particolare attenzione a RBob Gasoline che potrebbe vivere sedute all’insegna di una accentuata volatilità. Sul contrapposto insieme metals, rileviamo il buon andamento del rame, mentre, nickel e alluminio stentano nella loro auspicata progressione. Significativa, inoltre, la performance settimanale di oro e argento che, come già accaduto, vede quest’ultimo come preferibile in caso di eventuale posizionamento.
Sul fronte valutario, i rapporti Eur/Usd e Gbp/Usd, hanno vissuto la precedente ottava caratterizzata da importanti rivalutazioni con nuovi massimi di periodo e, oggi, non si possono escludere ulteriori (ma circoscritti) rialzi: attendere una prima fase di assestamento sembra essere l’approccio migliore per non incappare in falsi segnali. Viceversa, sul versante Usd/Jpy, seppur consapevoli di anticipare il mercato, potremmo optare per uno short a quota 149,15 con successivo take profit (over weekly) a 147,87.
Il mercato, attraverso i suoi operatori, sembra aver anticipato il consueto rally di fine anno. Dal punto di vista tecnico un ulteriore apprezzamento non può essere escluso e, a poterlo negare, ci potrebbero essere unicamente le parole di alcuni (pochi) ma importanti attori protagonisti della scena finanziaria. Commentare un altro “disinteressamento” appare poco concreto e, pertanto, il timore di nuove esplicite considerazioni caratterizzate da una maggior enfasi (negativa) non stupirebbero. Riprendendo una nota citazione non ci resta che «vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta».
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