Nuovo corridoio dedicato all’idrogeno verde importato dalla Tunisia nei progetti di interesse comune europeo (Pci). Il progetto arriverà la prossima settimana nelle mani dell’Ue, chiamata a ratificare. Questo potrebbe creare un percorso preferenziale autorizzato e finanziario verso la transizione green, spiega il Messaggero. Il SoutH2 Corridor, dorsale che collega il Nord Africa con l’Italia, l’Austria e la Germania, è al centro del Piano d’azione Italia-Germania che Meloni ha firmato con Olaf Scholz. L’obiettivo è di importare 10 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030.
Il progetto riguarda il corridoio lungo 3.300 chilometri: a guidarlo per l’Italia è Snam insieme alle austriache Tag e Gca e alla tedesca Bayernets. Questo ha lo scopo di riconvertire le tubature esistenti (il 73%), consentendo l’approvvigionamento di idrogeno rinnovabile a basso costo dalla Tunisia fino al nord Europa, dove c’è domanda. Il gas green sarebbe dunque prodotto in Africa ma arriverebbe nell’Europa del nord, passando per la Sicilia, a Mazara del Vallo, raggiungendo punti di domanda difficili da decarbonizzare come Augusta, Taranto e il Nord Italia ma anche Austria e Germania.
Idrogeno trasportato tramite il corridoio SoutH2
Il trasporto della produzione nazionale dell’idrogeno verde importato dalla Tunisia, sarà agevolato dal corridoio SoutH2. Sarà dunque possibile utilizzare il potenziale africano nella produzione di energia rinnovabile: per produrre idrogeno green serve una gran quantità di energia rinnovabile, spiega Il Messaggero. D’altra parte l’Europa potrebbe soddisfare oltre il 40% dell’obiettivo di importazione del RepowerEu. Elevata sarà la percentuale delle condotte riqualificate con l’accesso a luoghi favorevoli alla produzione di idrogeno pulito in Nord Africa, sottolinea Il Messaggero.
Lo scopo del progetto è quello di favorire una produzione competitiva che avrà dei benefici anche sulle bollette. Secondo gli esperti, l’idrogeno verde avrà un prezzo inferiore del 18% rispetto a quello “grigio” entro il 2030. Questo anche grazie all’Inflaction Reduction Act americano, mentre l’Europa si muove con una Hydrogen Bank in grado di sostenere alcuni investimenti nel settore. Nel dossier dei Pci attesi per la ratifica a Bruxelles anche il progetto Callisto tra Italia e Francia che riguarda trasporto e stoccaggio di CO2.