Shiva, il Tribunale di Milano respinge i domiciliari: il commento dell’avvocato
Shiva deve rimanere in carcere; dopo l’accusa di tentato omicidio la richiesta degli avvocati del trapper di rivalutare la pena di detenzione è stata respinta dal Tribunale del Riesame di Milano. Andrea Arrigoni, vero nome dell’artista, non potrà dunque avere i domiciliari per la sparatoria avvenuta davanti alla sua casa discografica.
Come riporta il Fatto Quotidiano, l’avvocato del trapper ha commentato la questione: “Rispetto il Tribunale, ma non condivido la decisione. Credo la permanenza in carcere sia del tutto immotivata ed esagerata. Un conto è il processo e un conto è la carcerazione preventiva”. In un video divenuto virale sui social, si nota come Andrea abbia tirato fuori un’arma da fuoco e abbia sparato due colpi a dei lottatori di arti marziali; no di loro è stato ferito alla gamba e questo ha aggravato ancora di più la sua posizione.
Don Claudio Burgio su Shiva: “E’ fragile, come tanti ragazzi”
Don Claudio Burgio, cappellano del Beccaria di Milano, ha commentato la vicenda che vede il trapper arrestato per tentato omicidio. Ai microfoni di Libero, Bugio che dà una chiave di lettura personale alla situazione dell’artista: “Ci parla della sua fragilità della fragilità del suo carattere. Una cifra di questi tempi che appartiene a tanti ragazzi, giovani, che dietro non hanno benessere essenziale e valori”.
“Nel ‘dna’ sociale di tutto i rapper che conosco vedo l’assenza assoluta di riferimenti, soprattutto paterni. E’ vero, si fanno le loro regole che, applicate, possono sfociare in reati. Ma non ci sono capi e rituali. E, soprattutto, almeno al nord, non sono evidenziati rapporti con la criminalità organizzata. Li definirei, piuttosto, gruppi di quartiere” ha spiegato il cappellano.