Giovanni Terzi ricorda il dramma del carcere a Ballando con le stelle: “Venni arrestato e messo in isolamento per 30 giorni”
Giovanni Terzi torna a raccontarsi a Ballando con le stelle 2023. Prima di tornare sul palco con l’esibizione della sesta puntata, il giornalista e scrittore riporta a galla un episodio molto buio e difficile della sua vita: il carcere. “Ho superato prove che non immaginavo neanche di dover toccare. Ho scoperto che tra la luce e l’ombra passa un istante, e l’ho scoperto perché alle sei della mattina mi bussarono i carabinieri e mi vennero ad arrestare.” ha esordito nel video che a Ballando precede l’esibizione.
Giovanni Terzi venne anni fa accusato di aver intascato una tangente di 250 milioni di lire tre anni prima, quando era assessore dei lavori pubblici di Milano. “Mi misero in isolamento giudiziario. – ha raccontato a Ballando il giornalista – Mi misero in questa cella piccola, ero blindato e non avevo neanche l’ora d’aria in comunità e una volta a settimana potevo farmi la doccia. Quando vennero a prendermi credevo che sarei stato liberato, invece no.”
Giovanni Terzi e la sofferenza del figlio: “In quei mesi non andò all’asilo, si nascondeva…”
Terzi ha quindi ricordato il lungo calvario verso la scarcerazione: “Dopo 30 giorni di isolamento mi misero manette a mani e piedi e mi misero nella gabbia della polizia penitenziaria e lì’ scoppiai in un pianto pazzesco. I due giovani che erano fuori aprirono la gabbia e mi tolsero le manette.” Giovanni rimane in carcere tre mesi ma viene poi liberato con una sentenza che sconfessa del tutto le accuse. Il calvario però non finisce, e soltanto nel 2006, dopo vari processi, è del tutto libero.
Sul finale Terzi rivela come i dolori più grandi siano stati causati dalle persone a lui care: “Io la sofferenza l’ho avuta in altre cose, quando ho visto i miei genitori venire in carcere la prima volta, a pensare che il mio primo figlio soffrisse tanto per avermi visto arrestare, che non andava all’asilo perché ero su tutti i giornali e per mesi si nascondeva sotto al letto se suonava il campanello”, ha concluso.