Un programma sperimentale della Sorbona sta mirando a riscrivere le delibere canoniche della cattedrale di Notre Dame di Parigi tramite una nuova intelligenza artificiale creata appositamente per lo scopo. I documenti, contenuti all’interno di 170 volumi redatti a partire dal 1326, altro non sono che i verbali degli incontri episcopali, con tanto di elenco dei partecipanti, delle delibere e delle discussioni. Recuperati dalla Rivoluzione del 1790 i volumi delle delibere canoniche di Notre Dame rappresentano oggi una delle più importanti testimonianze esistenti della storia medievale, ma risultavano essere complicati da consultare, anche per via dell’estrema fragilità della carta e delle pergamene su cui furono vergati più quasi 700 anni fa.
L’Intelligenza artificiale che indaga la storia di Notre Dame
Insomma, grazie all’intelligenza artificiale in futuro le delibere canoniche di Notre Dame saranno facilmente consultabili in un enorme database, con il quale si potrà interagire anche attraverso ricerche mirate di specifici termini. Un lavoro, tuttavia, colossale, sia per l’enorme mole di testi da convertire, che per le fisiologiche difficoltà che l’intelligenza artificiale, in questa sua prima fase, sta incontrando nel decifrare l’arcaica scrittura gotica degli amanuensi della cattedrale parigina.
Ad ora, tuttavia, si stima che grazie al lavoro di addestramento fatto all’intelligenza artificiale di Notre Dame questa abbia una precisione tra l’88 e il 94%, testata sulle oltre 14mila pagine trascritte fino a questo momento, pari ai primi 26 volumi scritti fino al 1504. Lo scopo di questo lavoro colossale è quello di riuscire a restituire all’umanità, ma soprattutto agli storici e ai teologi, una descrizione importante del periodo medievale, del quale i testi scritti sono pochi in tutto il mondo. All’epoca, infatti, la cattedrale di Notre Dame a Parigi era un vero e proprio ritrovo di pensatori in campo teologico, giuridico e scientifico, che talvolta esponevano durante il concilio canonico i più disparati argomenti, così come le discussioni interne erano fortemente improntate alla vita medievale parigina, nel centro del cosiddetto “vecchio mondo”.