Michele Guardì nei guai: Rai apre un indagine dopo il servizio de Le Iene
La vicenda dei fuori onda di Michele Guardì trasmessi martedì scorso da Le Iene diventa sempre più seria e pesante. Il sempre informato sito di Davide Maggio, infatti, ha dato notizia di un’indagine della Rai per fare chiarezza su ciò che è successo. La Rai in un comunicato stampa ha fatto sapere: “Già nella giornata di ieri, mercoledì 29 novembre, ha dato mandato dell’apertura di un audit interno e di tutte le procedure previste sui fatti che riguardano il regista Michele Guardì”
Il comunicato stampa della Rai continua: “La decisione è giunta dopo la messa in onda, martedì 28 novembre, su Italia1 di un servizio contenente alcuni fuori onda del regista e sue dichiarazioni.” Il servizio a cui si fa riferimento è quello trasmesso da Le Iene in cui Michele Guardì, autore e regista storico de I Fatti Vostri fuori onda inveiva in regia con frasi sessiste e omofobe come “Mi è passata la tr*ia dietro per caso?” Oppure: “Ma levalo sto fr*cio di merda, leva il fr**io.” con insulti anche a Giancarlo Magalli. In realtà, però, tali audio mostrati dal programma condotto da Veronica Gentili non erano inediti in quanto furono già mostrati nel 2012 nel programma di Antonello Piroso Ahi Piroso.
Michele Guardì dopo i fuori onda de Le Iene si difende: “Cosa pretestuosa per darmi fastidio”
Michele Guardì è finito al centro di un’indagine Rai dopo la diffusione di suoi fuori onda a Le Iene in cui si lascia andare ad insulti omofobi e sessisti. Il regista de I Fatti Vostri, dopo il servizio, si è immediatamente difeso rilasciando dichiarazioni a Libero ed all’Ansa. A Libero ha dichiarato: “Chi ha mandato in onda questi audio ha scorrettamente preso delle battutacce delle quali mi sono scusato a suo tempo e mi scuso ancora.” Mentre ai microfoni di TvBlog aveva assicurato di essere totalmente tranquillo, di non essere un omofobo sessista e che ciò non avrebbe in nessun modo intaccato il suo rapporto con la Rai.
Michele Guardì all’Ansa, invece, ha aggiunto: “Si tratta di una cosa di 14 anni fa e nessuno allora si lamentò di quello che successe” E poi ha continuato: “Nessuno ha denunciato e il reato di insulto si prescrive in cinque anni. È chiaramente una cosa pretestuosa per darmi fastidio.” Il sito DavideMaggio.it, infine, ha sottolineato come la Rai intenda far chiarezza non solo su questo singolo episodio ma anche su altri fatti avvenuti negli ultimi anni