Non solo critiche (dure) all’Ocse: durante il Lavrov-show andato in scena a Skopje, in Macedonia, il ministro degli Esteri russo avrebbe diffuso anche una gigantesca fake news. Andiamo per gradi: al vertice Osce il russo si è fatto presentare con lo slogan “tutti vogliono parlare con noi”. Così, però, non è stato. Anzi, quando ha iniziato a parlare, quasi tutti i ministri si sono alzati, andando via. Lavrov ha perciò cominciato sputare veleno contro chi “è scappato da codardo per non incontrarci”, arrivando a formulare una tesi piuttosto fantasiosa e anche poco credibile.
Il ministro avrebbe affermato che a Istanbul, nel maggio 22, “si stava per raggiungere un accordo per fermare la guerra, ma intervenne l’allora premier britannico Boris Johnson e disse che la guerra doveva continuare”. In realtà i russi pretendevano “demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina”, ossia una resa totale da parte di Kiev. Condizioni che Zelensky non avrebbe mai accettato, sottolinea Il Giornale. La seconda fake news è che l’Occidente stava pensando “all’installazione di una base Usa nel Mar Nero e di una britannica nel Mar d’Azov, inaccettabili minacce dirette per la Russia dal territorio ucraino”.
Lavrov: “Blinken e Borrell non vogliono confrontarsi con i fatti”
Lavrov, ai microfoni dei giornalisti, ha dichiarato che il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri dell’Ue Josep Borrell avrebbero avuto solo paura di doversi confrontare “onestamente con i fatti alla mano”. Di fatti, però, non avrebbe parlato lo stesso ministro, che si è lasciato andare ad attacchi, insulti, fake news e molta propaganda putiniana. Il russo ha poi lamentato la mancanza di volontà di trovare una soluzione politica “da parte di Kiev e dei suoi padroni” (alleati, ndr).
Dovrebbe esserci partecipazione di entrambe, ha spiegato, “come nel tango, ma dall’altra parte sembra che ballino la breakdance”. Un’insolita metafora. Pochi alleati, al tavolo dell’Ocse, per Lavrov. Tra questi senza dubbio il premier ungherese Viktor Orbán che ha affermato come “l’adesione dell’Ucraina all’Ue non coincide con gli interessi dell’Ungheria. Non metteremo un veto perché non vogliamo nemmeno che sia messa in agenda al prossimo vertice europeo“, come spiega Il Giornale.