Le Regioni sono state convocate dalla direzione della Prevenzione del ministero della Salute per una Cabina di regia straordinaria in programma domani riguardo i vaccini Covid. In virtù del flop della campagna vaccinale, prende piede l’ipotesi di open day nazionali per rilanciarla. A lanciare l’allarme è stata la Federazione Oncologi, Cardiologi ed Ematologi, facendo notare che solo il 7% degli over 70 è stato vaccinato contro il Covid. Per quanto riguarda i malati fragili, le percentuali sono ancora più basse. A ciò si aggiunge l’aumento questa settimana della mortalità per Covid, salita al 24% rispetto alla settimana precedente, con una proiezione su base annua di oltre 15mila morti, «destinata purtroppo a un progressivo sensibile aumento».
Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, all’AdnKronos Salute parla di «assoluto fallimento della campagna vaccinale», perché «molti dei ricoveri in aumento in questi giorni casi potevano essere evitati. Mancata comunicazione e cattiva organizzazione hanno persino impedito di vaccinarsi a chi ne aveva intenzione».
VACCINI COVID, IPOTESI OPEN DAY E DOSI EXTRA MODERNA PER RILANCIARE CAMPAGNA VACCINALE
Stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, si sta iniziando a registrare un’impennata della domanda di vaccini Covid, ma le somministrazioni languono. Le prenotazioni in molte farmacie arrivano fino a fine dicembre, quindi sempre più persone si rivolgono ai medici di famiglia. Il problema è che l’approvvigionamento è quasi fermo. «Fino alla metà di novembre le fiale non sono arrivate, adesso arrivano col contagocce», dichiara Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale. Nel frattempo, i contagi aumentano. Per il ministero della Salute le dosi fornite alle Regioni sono sufficienti, quindi il problema risiederebbe nella distribuzione dei vaccini Covid, in particolare negli accordi con i medici di famiglia, anche se le convenzioni ci sono già. Poi pesa anche il fatto che le Regioni si muovono in ordine sparso. «Ci sono quelle che hanno siglato una intesa con l’amministrazione postale, che comunque non sempre funziona, e quelle dove sono i medici che per approvvigionarsi devono recarsi al servizio farmaceutico dell’azienda sanitaria, a volte molto lontana dallo studio o dall’abitazione», aggiunge Scotti.
C’è poi la questione dell’indisponibilità del vaccino Moderna, la cui somministrazione è più semplice rispetto a Pfizer, visto che da una fiala di quest’ultimo bisogna ricavare almeno sei dosi. Anche per questo il ministero starebbe valutando di acquistare un milione di dosi di vaccini Covid al di fuori dei contratti stipulati dalla Commissione Ue con le case farmaceutiche. Un’ipotesi sul tavolo, come quella degli open day. Si sta anche verificando la possibilità di riportare nell’hub nazionale di Pratica di Mare, nel Lazio, le grandi scorte di vaccini non scaduti ma inutilizzabili, in quanto inadatti alla nuova variante. Peraltro, nel Meridione la nuova campagna vaccinale di fatto non è partita, a parte la Puglia, dove l’andamento è migliore rispetto alle altre regioni del Sud.