“È nostro figlio, non lo abbandoniamo“. Sono le parole che i genitori di Filippo Turetta, Elisabetta Martini e Nicola Turetta, avrebbero pronunciato a ridosso dell’incontro con il figlio, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata 22enne Giulia Cecchettin, che si è tenuto poche ore fa nel carcere Montorio di Verona. Un faccia a faccia di circa un’ora tra lacrime, abbracci e disperazione, riporta Repubblica, i cui contenuti non sono noti e che è arrivato 22 giorni dopo il delitto. Filippo Turetta non li vedeva dal giorno in cui tutto è iniziato, l’11 novembre scorso quando avrebbe sequestrato e ucciso la studentessa per poi darsi a una fuga lunga 7 giorni e conclusa con il suo arresto in Germania.
L’incontro è avvenuto poche ore dopo l’interrogatorio fiume sostenuto dal 21enne davanti ai magistrati per circa 9 ore, nel quale Filippo Turetta avrebbe condensato una piena confessione dell’omicidio. Giulia Cecchettin sarebbe stata uccisa la sera stessa della sparizione, colpita con numerose coltellate di cui una fatale al collo che l’avrebbe portata alla morte per dissanguamento. Ancora non è chiaro quale sarà il ventaglio di aggravanti contestate a carico dell’indagato e molto dipenderà dagli accertamenti autoptici e da quelli in corso sui reperti e sul veicolo del giovane. Se gli venisse contestata la premeditazione, rischierebbe l’ergastolo. Nel frattempo, però, ha scatenato un’aspra polemica il presunto trattamento di favore di cui Filippo Turetta godrebbe in carcere rispetto al resto dei detenuti dopo l’ok all’incontro con la famiglia (inizialmente previsto in un giorno in cui non erano fissate visite per i reclusi) e la concessione di alcuni libri che il ragazzo aveva chiesto dopo l’ingresso nella struttura veronese a seguito dell’estradizione. Dai vertici, però, si smentisce l’adozione di un regime carcerario privilegiato: “Non c’è nessun trattamento differenziato – ha precisato alla Tgr Veneto Carlo Taurino, ex sostituto commissario della Polizia penitenziaria e oggi delegato della Cgil –. Quello che è sempre stato è l’interesse, il dovere dell’amministrazione penitenziaria, di garantire l’incolumità fisica di ogni singolo detenuto“.
Filippo Turetta fuori dall’isolamento può vedere la tv e assistere ai funerali di Giulia Cecchettin
Secondo quanto trapelato poche ore fa, riporta Ansa, Filippo Turetta sarebbe uscito dall’isolamento e, godendo dei diritti riconosciuti a tutti gli altri detenuti, può guardare la televisione in cella. Se lo vorrà, hanno spiegato fonti qualificate all’agenzia di stampa, potrà seguire i funerali di Giulia Cecchettin davanti al piccolo schermo durante le varie dirette previste per oggi, 5 dicembre, nel giorno in cui si terrà l’ultimo saluto alla studentessa 22enne a Padova.
“È un detenuto come gli altri e si rende conto di quello che ha fatto” avrebbero aggiunto le stesse fonti all’Ansa precisando che Filippo Turetta “sta prendendo le misure con la realtà del carcere, che la prima volta è uno shock“. Il 21enne sarebbe attualmente in cella con un detenuto intorno ai 60 anni, una sorta di “angelo custode” che, in accordo con la direzione del carcere di Verona, avrebbe accettato di “seguirlo” da vicino condividendo gli stessi spazi anche per scongiurare eventuali gesti autolesionistici. Si tratterebbe di un soggetto che in altre occasioni avrebbe fornito lo stesso supporto ad altri reclusi in situazioni particolarmente critiche.