In missione verso Sud, Roberta Metsola a tutto tondo in vista delle elezioni europee del 2024. La presidente del Parlamento europeo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera e si è soffermata sul dossier migranti, tra i più caldi in ambito europeo. “L’errore fatto nelle passate campagne elettorali sull’immigrazione è che non ne abbiamo veramente mai discusso, perché facendolo temevamo di perdere quel centro europeo che è così fragile”, le sue parole: “La mia risposta a ogni populismo, a quelli che dicono non deve entrare nessuno e a quelli che dicono facciamo entrare tutti, è una legge completa ed equilibrata nel definire ciò di cui la nostra società ha bisogno e stabilire il principio che nessuno dev’essere lasciato da solo”.
Le parole di Roberta Metsola
Metsola ha espresso soddisfazione per aver sbloccato lo stallo sull’immigrazione che durava da anni, ponendo l’accento sui cinque strumenti legislativi del nuovo Patto sull’immigrazione che vertono su asilo, sicurezza e solidarietà. Ma il dossier migranti non è l’unico sul tavolo. In vista delle elezioni europee, Metsola ha ribadito la sua appartenenza al mondo Pro Ue, dribblando la domanda sull’alleanza tra popolari e conservatori. Una battuta anche sulle presunte critiche di Salvini, smentite dalla stessa presidente dell’Europarlamento: “Ho ottimi rapporti con tutti gli europarlamentari italiani, di tutti gli schieramenti politici. Ho grande rispetto per il lavoro che svolgono, possiamo non essere sempre d’accordo su tutto, ma questo rispetto per me è sacrosanto. Perché sono stati eletti dai cittadini italiani. Vengo in Italia con il messaggio di unire le persone, di avvicinare l’Europa ai cittadini, che è quello che tutti vogliamo. Sono qui per ascoltare, perché capisco le frustrazioni dei cittadini in alcuni dei nostri processi decisionali, voglio essere onesta su dove abbiamo fatto bene e dove possiamo fare meglio, e soprattutto voglio aiutare a trovare soluzioni costruttive. Non sono qui per alimentare dibattiti nazionali, ma per dimostrare che l’Europa appartiene a tutti”. Una battuta anche sulle voci insistenti che la danno come prossima presidente della Commissione: “Io devo pensare alla mia rielezione a casa mia. E ho ancora un grande lavoro da fare come presidente del Parlamento nei mesi che rimangono”.