L’Italia continuerà ad essere trendy anche il prossimo anno, una delle dieci destinazioni preferite dai viaggiatori da ogni parte del mondo. Lo assicura l’ultimo studio di Mabrian, la piattaforma spagnola che analizza le ultime tendenze del comparto turistico (il 70% di Mabrian Technologies è appena stato assoggettato a un accordo vincolante d’acquisizione da parte dell’italiana The Data Appeal Company, controllata di Almawave: il risultato è un colosso del data travel), basandosi su una mole di dati elaborati anche con l’aiuto dell’IA. Dati che confermano ancora una volta le tendenze in atto già da tempo: la voglia del turista di sentirsi davvero immerso nelle località di soggiorno, con l’individualità di una vacanza attiva e partecipe di culture e tradizioni, in netto contrasto con i paradigmi dell’overtourism, dove vince la toccata e fuga, o la gondola ricordo acquistata davanti al Colosseo.
L’Italia è un Paese unico nella sua varietà di offerte, il solo che può garantire natura, mare, monti e laghi, ma anche arte, cultura, benessere, enogastronomia, sport e quant’altro: il problema spesso è solo sapere promuovere le diversità, evitando di mescolarle e confonderle, insistendo sulle esperienze più connotate, quelle davvero in grado di costruire emozioni e ricordi, anche senza bisogno di ricorrere ai selfie.
La recente indagine di Mabrian conferma che già a partire dal 2019 le “attività esperienziali” hanno visto un aumento dell’8% a livello globale e, in particolare, il “turismo attivo” ha registrato un incremento del 5% e quello naturalistico del 3%. In prospettiva, l’Italia si posiziona nella top ten dei Paesi più apprezzati per il 2024 (quattro le destinazioni più gettonate), seguita da Francia e Germania (due destinazioni ciascuna), e dal Portogallo e dal Regno Unito (una ciascuno). Le nostre mète più gettonate per il turismo esperienziale 2024 vedono il Piemonte in testa, per l’offerta culturale, naturale ed enogastronomica, per le storiche caffetterie di Torino, i grandi viali, le piazze, per Alba capitale del tartufo bianco e di grandi vini, e il lago Maggiore. Al secondo posto la Campania, con Pompei patrimonio Unesco, il parco dei Campi Flegrei, il Vesuvio, i templi di Paestum, la costiera Amalfitana e città come Napoli e Caserta. A seguire la Lombardia, tra arte, storia, gastronomia e alto artigianato. E infine l’Emilia Romagna, terra di gusto e sapori, di colline di vigneti, di borghi, di terme e di città da scoprire.
Esperienze o turismo attivo a parte, la vacanza resta comunque un bene immateriale dell’umanità. Un bene desiderato anche in tempi di inflazione e di conflitti, che non sembrano scalfire più di tanto le tendenze di viaggio. Un’ulteriore conferma arriva dal recente studio licenziato da Future4Tourism (il progetto di Ipsos dedicato al mondo del turismo), da cui emerge che il 64% dei connazionali prevede di fare almeno un periodo di vacanza tra gennaio e marzo 2024, riportando la percentuale dei vacanzieri ai livelli del 2019, quando la quota era pari al 63%. L’Italia resta ancora al primo posto nelle scelte (62%), ma perde 6 punti percentuali rispetto al dato precedente. Si ricomincia invece a viaggiare principalmente verso le mete europee (25%) e aumenta anche l’interesse per le crociere (4%).
I viaggiatori si suddividono quasi equamente tra vacanze in città d’arte, al mare e in montagna-lago-collina. Ma nonostante la ripresa delle visite culturali, queste restano ancora lontane dal periodo pre-pandemico (45% delle scelte vs il 35% attuale). Altro discorso per la montagna-neve. Il 20% degli sciatori non modificherà le proprie abitudini, l’80% invece cercherà di contenere le spese, gravate dall’aumento dei prezzi: così il 31% sceglierà località con tariffe dei servizi più contenute, il 27% ridurrà le giornate di sci e il 22% rinuncerà allo sport. Nel periodo natalizio, il 20% degli italiani si dichiara intenzionato a trascorrere un periodo di vacanza fuori casa, il 2% in più rispetto allo scorso anno. E circa 8 vacanzieri su 10 rimarranno in Italia.
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