Ami Ayalon, ex capo dello Shin Bet, ovvero i servizi segreti israeliani, ha ragionato sulla guerra tra Israele e Hamas, in particolare dal punto di vista della posizione di Netanyahu. Ritiene, infatti, che sia stato il presidente a dare “il potere ad Hamas”, al fine di permettergli di governare a Gaza, salvo poi lamentarsene poco dopo, chiuso tra le enormemente differenti realtà governative nella Striscia e in Cisgiordania, dove ha messo al potere l’Anp.
Netanyahu allo stato attuale, spiega l’ex capo dello Shin Bet, “farà di tutto per restare al potere. È un pericolo, perché molti dicono che così la guerra durerà il più a lungo possibile”. Differentemente, invece, l’obiettivo dell’istituzione governativa israeliana “è bipartito: smantellare Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam e dare la caccia alla sua leadership”. Obiettivo, questo, che ritiene piuttosto complicato, soprattutto perché “Hamas è un’ideologia religiosa” che non si può fermare “usando l’esercito”. Nonostante l’obiettivo di Netanyahu sia quello di prolungare, secondo Ayalon, la guerra il più possibile, “non è solo nel gabinetto e non è la maggioranza”.
Ayalon: “Netanyahu deve realizzare i Due Stati”
Il grosso problema della guerra tra Israele e Hamas allo stato attuale, secondo l’ex capo dello Shin Bet, è che né Netanyahu né il governo israeliano hanno un’idea di cosa fare dopo la fine. “Quando il governo inizierà a discuterne”, ipotizza, “la coalizione si sgretolerà“, mentre l’attuale leader è dato, dai sondaggi, “al 20% dei voti”. Le possibilità, tuttavia, sono solamente due: “creare un’exit strategy che porti ai Due Stati (..) o combattere per sempre”.
Quanto accaduto il 7 ottobre, comunque, secondo Ayalon, rappresenta per Israele e Netanyahu “una crisi sistematica“, perché il presidente “ha promesso per 15 anni che ‘non possiamo risolvere il problema, quindi gestiamolo’. Ha aumento il potere di Hamas e dell’Anp, per poi rispondere ‘non so con chi parlare'”, mentre seppur i dettagli dell’attacco del 7 ottobre fossero noti “abbiamo detto che non poteva succedere, abbiamo la supremazia aerea e Hamas ha subito due anni e mezzo fa un’enorme sconfitta”. Complessivamente, comunque, che Netanyahu lo voglia o meno e che ciò avvenga con o senza di lui, “a fine gennaio, quando inizierà la campagna elettorale americana, questa guerra dovrà finire“.