Nelle ultime settimane si è parlato a lungo dell’accordo tra Italia e Albania sui migranti, Edi Rama a tutto tondo ai microfoni del Fatto Quotidiano. Il premier albanese ha precisato che sarà il governo di Giorgia Meloni a decidere e imporre i tempi, Tirana non dovrà sborsare un euro: “La disponibilità massima data da noi è di tremila posti. Il governo italiano può ridurre, ma non aumentare questa cifra e poi può ruotare le persone come crede opportuno in base della velocità dell’iter legale necessario”.
Rama si è poi soffermato sull’obiettivo del governo italiano: “Io non lo so se Giorgia ha in mente anche le elezioni europee quando pensa e lavora su questo, ma anche se le avesse non sarebbe un peccato mortale, perché per governare e fare le cose che prometti in democrazia devi prima vincere le elezioni e poi continuare a vincerle, se no le cose le puoi dire, ma non le puoi fare”.
Le parole di Edi Rama
Dopo aver respinto l’utilizzo della parola lager, Rama si è soffermato sul carcere che sarà costruito in ogni centro, rimarcando che non sarà un resort di vacanze ma un centro di accoglienza e non sarà il primo centro di questo genere in Europa: “Basta guardare in Grecia per non andare lontano”. Rama ha anche parlato del voto per l’Expo 2030, Tirana non ha votato per Roma: “Questo è un tema che non esiste più ormai e ho chiarito la nostra scelta già al tempo del governo precedente. Era evidente che Roma era fuori dei giochi in partenza e l’Italia doveva giocarla diversamente quella partita persa. Ma io mi guardo sempre dal fare l’allenatore dalla tribuna, sia quando si parla di calcio e sia quando si parla di politica in casa degli altri. Anche perché se lo facessi agli Europei – quando Italia e Albania giocheranno contro – dovrei tifare per entrambe le squadre”.