Il governo è intenzionato ad introdurre a breve una nuova norma che dovrebbe strizzare l’occhio ai giovani italiani, valutando l’impatto generazionale delle nuove leggi, misure e manovre, inteso come il costo che queste avranno sul futuro della società. Insomma, con questa misura non dovrebbero più essere possibili le varie Quota 100, 102 o 103 che anticipano le pensioni, mentre verrebbero premiate scelte come la riduzione dell’assegno pensionistico di medici e docenti.
Il provvedimento sul patto generazionale a favore dei giovani che valuterà l’impatto sociale delle nuove misure è stato inserito nel disegno di legge sulle cosiddette semplificazioni e dovrà essere tramutato in un decreto del Presidente del Consiglio entro i prossimi 6 mesi. All’atto pratico consisterà in un “esame preventivo dei disegni di legge del governo in relazione agli effetti ambientali, sociali ed economici ricadenti sui giovani e sulle generazioni future”. Il patto generazionale verrà inserito all’interno della già attuale analisi di impatto delle regolamentazioni, con la quale si stimano preventivamente gli effetti delle leggi e che rappresenta un documento, nella realtà dei fatti, esclusivamente formale, secondo il Messaggero “un mero esercizio di stile“.
Brambilla: “Il patto generazionale sarà positivo per i giovani”
Insomma, allo stato attuale non è ancora possibile prevedere né quale sarà l’effettivo impatto sui giovani e sulle generazioni future del patto generazionale, ma che secondo Alberto Brambilla si tratta di “una bella assunzione di responsabilità, una riforma molto positiva“. In un’intervista rilasciata al Messaggero, infatti, il presidente del Centro di ricerche Itinerari previdenziali si è detto piuttosto felice per la norma, auspicando che in futuro seguirà anche una riflessione sul sistema pensionistico.
“Siamo il Paese europeo che invecchia più”, spiega Brambilla motivando la positività della norma a favore dei giovani, “che fa pochi figli e con una sanità che allunga la vita”, ragione per cui “dobbiamo inevitabilmente essere molti attenti agli equilibri dei conti pubblici e molto responsabili nei confronti delle generazioni future”. Con una misura simile, insomma, sarà molto più complicato “fare pensionamenti o concedere bonus a raffica” perché sarà chiaro che “non posso permettermi di fare altro debito che scaricherò sui vostri figli”. Tuttavia, per aiutare veramente i giovani “sul piano previdenziale si può e si deve fare di più”.