Spuntano nuove carte dell’inchiesta sul Qatargate. Da un’indagine condotta dal quotidiano Domani con la rete European investigative collaborations (EIC), basata su documenti ottenuti dal giornale belga Le Soir, è possibile ricostruire alcuni elementi raccolti dagli inquirenti che contraddicono la difesa di Eva Kaili, la quale si è sempre proclamata innocente. Alla polizia ha dichiarato di non sapere nulla della provenienza dei soldi trovati a casa sua né delle attività di lobbying svolte dal compagno Francesco Giorgi, assistente di Antonio Panzeri, altro protagonista dello scandalo. Negli atti inediti si parla ora di pressioni dell’indagata sulla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Bisogna partire da alcuni messaggi WhatsApp. In uno del novembre 2020, Kaili durante una comunicazione con un imprenditore descrive il compagno come «un consulente di fiducia di diversi governi».
Una sua ex collaboratrice, infatti, alla polizia ha testimoniato: «Per ciò che riguardava la politica dei Paesi del Golfo, mi chiedeva di sentire il parere di Francesco Giorgi, e dovevamo seguire le istruzioni… Kaili gli telefonava in mia presenza per sapere cosa avrebbe dovuto dire, fare o votare». Una delle operazioni svolte da Eva Kaili riguarda l’esenzione dal visto europeo per i cittadini del Qatar. Dai documenti esaminati emerge che l’obiettivo è stato perseguito mentre Kaili si coordinava con Panzeri, Giorgi e alcuni ufficiali di Doha. L’esenzione dal visto Ue era una delle richieste fatte dal Qatar in cambio di soldi, ma Kaili a EIC accusa Panzeri di aver mentito agli inquirenti e che le dichiarazioni di Giorgi sono state «estorte sotto minaccia» e, più in generale, che lei ha solo fatto politica: «Ascolto molti pareri, ma nessuno mi dà istruzioni». Ci sono poi i messaggi con Roberta Metsola.
DALLA VACANZA IN GRECIA AI MONDIALI IN QATAR
Nel gennaio 2022 Eva Kaili fu eletta vicepresidente del Parlamento Ue. Il 25 via WhatsApp chiese e ottenne dalla presidente Roberta Metsola la delega sul Medio Oriente. Quattro mesi dopo ci fu un altro scambio: «Tra quattro giorni ti farò sapere i dettagli per Atene». Stava parlando della vacanza in Grecia della presidente del Parlamento europeo. Kaili le chiese quante persone erano, le parlò di una guida al Museo dell’Acropoli e di aver organizzato una cena in uno dei migliori ristoranti, con vista sull’Acropoli. «Saremo 6 persone + 2 della sicurezza», la risposta di Metsola, secondo quanto riportato dal Domani. Ma chi ha pagato quella vacanza? La portavoce di Metsola non lo ha chiarito nel commento fornito al giornale italiano: «Non è anormale che durante le vacanze personali con i suoi figli ci siano state discussioni private su visite culturali e su dove mangiare. Nell’estate del 2022 non c’era motivo di sospettare secondi fini dietro la cordialità di una collega proveniente da quel Paese».
Dagli atti inediti sul Qatargate emerge anche un retroscena sui Mondiali. Infatti, Kaili scrisse all’ambasciatore dell’Ue in Qatar di aver ricevuto un regalo dalla Fifa. Qualche giorno dopo offrì al capo dello staff di Roberta Metsola un invito per i Mondiali che però venne rifiutato: «Ciao Eva, Roberta ha consultato il servizio legale e dobbiamo stare molto attenti… Quindi, fatto salvo il futuro, per il momento non lo farei». Ma Kaili ha insistito direttamente con Metsola il giorno dopo. Agli inquirenti ha precisato di aver ricevuto gli inviti da Infantino, presidente della Fifa, che invece ha sostenuto che Kaili «è stata invitata alla Coppa del mondo così come centinaia di altri ospiti», ma «aveva il diritto di portare con sé una persona, non le sono stati dati altri “pacchetti” con cui invitare persone all’evento». La presidente del Parlamento europeo, comunque, non ha accettato i biglietti, come precisato da una sua portavoce, sottolineando che il suo rifiuto era legato «alle preoccupazioni sui diritti umani in Qatar».
QATARGATE, IL GIALLO DEI MESSAGGI WHATSAPP CANCELLATI
Tra gli atti sequestrati a Eva Kaili ci sono anche altri messaggi scambiati con Roberta Metsola. Come il 23 novembre 2022, in una fase di alta tensione tra Europa e Qatar. Sul piatto c’era l’esenzione dai visti, che stava saltando per le condanne a morte in Kuwait, e una risoluzione sul mancato rispetto dei diritti umani in Qatar, su cui il Parlamento Ue avrebbe dovuto votare il giorno seguente. L’ambasciatore del Qatar in Ue, Ahmed Al-Malki, scrisse alla vicepresidente del Parlamento europeo: «Ciao Eva. Per favore, fai del tuo meglio per toglierlo. Ho ricevuto una chiamata dal palazzo. Sono molto arrabbiati per questo, soprattutto Fifa e Qatar. Per favore, conto su di te, se chiami parla con Sua Eccellenza Roberta Metsola».
Kaili scrisse ben dieci messaggi a Metsola ma, stando a quanto riportato dal Domani, nove di questi sono stati cancellati dalla stessa eurodeputata. In quello non cancellato Kaili aveva scritto: «Anche sul resto non sono d’accordo ma credo che lo digeriranno se otteniamo i visti». Da qui l’interrogativo del giornale: Kaili aveva chiesto a Metsola di influenzare la decisione del Parlamento europeo sull’esenzione dai visti per il Qatar? In tal caso, cosa avrebbe risposto la presidente? Che cosa è scritto nei messaggi cancellati? A tal proposito, la portavoce di Metsola ha risposto che tutti i messaggi «sono stati cancellati da Kaili prima che la Presidente li vedesse». Uno dei tanti misteri sul Qatargate.