“Non si può risolvere il problema dell’immigrazione tenendo l’Ucraina in ostaggio“, titola il New York Times in un editoriale. Negli Stati Uniti la minaccia dei repubblicani di bloccare gli aiuti militari a Ucraina, Israele e Taiwan, a meno che il presidente Joe Biden non accetti di cambiare le politiche sul confine meridionale, è realtà. Eppure, nella maggior parte dei casi sono gli stessi repubblicani che hanno sostenuto un anno fa gli aiuti all’Ucraina, hanno approvato aiuti per Israele per anni e promosso politiche di contrasto alla Cina. “Oggi i repubblicani del Senato sono molto meno interessati all’Ucraina e al mondo che a incanalare la rabbia dell’opinione pubblica sull’immigrazione. Vedono la sicurezza delle frontiere come un politica vincente per loro, e non hanno torto“, scrive Farah Stockman, premio Pulitzer nel 2016, quando scriveva per il Boston Globe.
Infatti, gli elettori repubblicani classificano costantemente la sicurezza del confine e l’arresto dell’immigrazione irregolare tra le loro principali priorità. Per questo i repubblicani stanno facendo di tutto per dimostrarsi devoti alla causa. Eppure, l’amministrazione Biden ha già dato il via libera alla ripresa dei lavori di costruzione del muro al confine col Messico, ha già istituito una regola che nega l’asilo a coloro che hanno attraversato un Paese terzo per raggiungere gli Stati Uniti e ha fissato standard più elevati per i richiedenti asilo, infatti devono dimostrare di avere un “credibile timore di persecuzione”. Ma questo non vuol dire che ci democratici e repubblicani siano sulla stessa lunghezza d’onda in materia di immigrazione. Infatti, ci sono reali divergenze sulle tutele legali per i richiedenti asilo, su dove debbano aspettare mentre i loro casi vengono esaminati e su quanto sia opportuno aprire le porte a persone provenienti da Paesi come Cuba, Haiti e Venezuela.
BIDEN “IL SISTEMA D’ASILO IN USA E’ ROTTO”
I repubblicani si aspettano che l‘amministrazione Biden prenda sul serio i problemi al confine, dopo aver minimizzato o ignorato la questione per anni. Questo il senso del messaggio che hanno voluto mandare al presidente Usa. Infatti, la richiesta di quasi 14 miliardi di dollari per la sicurezza delle frontiere – un importo molto più alto rispetto alle cifre discusse in estate – mostra quanto l’amministrazione Biden si sia avvicinata alla posizione repubblicana, secondo cui bisogna fare qualcosa di importante sul tema migranti. “Il denaro è un importante riconoscimento e una concessione ai repubblicani, proprio in termini di livello di importanza e serietà“, rimarca Doris Meissner del Migration Policy Institute, un gruppo di ricerca apartitico, al New York Times. La richiesta della Casa Bianca include fondi per l’assunzione di altri 1.300 agenti della Border Patrol – una richiesta chiave dei repubblicani – oltre a mille agenti della Customs and Border Protection, 1.600 funzionari per l’asilo e membri del personale di supporto e 1.470 avvocati dell’Immigrations and Customs Enforcement.
L’aumento del personale riflette l’aumento del numero di persone che si presentano al confine e che entrano nel sistema di asilo americano, definito “irrimediabilmente arretrato” dalla giornalista Farah Stockman. Il nuovo importo comprende anche 1,4 miliardi di dollari per le amministrazioni locali e i gruppi no-profit che si fanno carico di ospitare i richiedenti asilo e i migranti, una richiesta che è arrivata dopo che la strigliata dai leader democratici di New York, Chicago e altre città che hanno lottato per sfamare e ospitare i migranti che ogni giorno arrivano a vagonate. Il presidente Joe Biden sa che il sistema va sistemato. “Sappiamo tutti che è rotto“, ha dichiarato in un discorso videoregistrato dalla Casa Bianca questa settimana, implorando i repubblicani del Senato di votare per il pacchetto di aiuti militari o almeno di rimboccarsi le maniche e trovare un accordo. “Sono disposto a fare compromessi significativi sul confine“.
“BISOGNA AIUTARE SUBITO L’UCRAINA”
Ma ci sono cose su cui l’amministrazione Biden non dovrebbe scendere a compromessi secondo i democratici. Alcuni repubblicani vogliono chiudere completamente l’asilo. “Sarebbe moralmente sbagliato, ma anche poco saggio, e renderebbe più difficile convincere i Paesi dell’America Latina che hanno accolto la maggior parte dei richiedenti asilo a continuare a farsi carico di questo onere“, scrive Farah Stockman sul New York Times. I repubblicani del Senato stanno anche cercando di togliere al Presidente il potere di concedere la libertà condizionata per motivi umanitari, che è un permesso per entrare nel Paese e rimanervi per un periodo limitato. Si tratta del programma che consente a 30.000 persone al mese di recarsi negli Stati Uniti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela e di lavorare per due anni. Un programma che ha avuto risultati contrastanti, perché ha alleviato la pressione al confine, ma creato un nuovo problema, una popolazione crescente all’interno degli Stati Uniti con uno status temporaneo.
Ci sono repubblicani che vogliono ottenere di più, come Mike Johnson, il nuovo speaker della Camera, che insiste su richieste più draconiane incluse in una proposta di legge, che renderebbe più facile la detenzione a tempo indeterminato delle famiglie e un crimine federale il prolungamento del visto, tra le altre cose. “Se i repubblicani vogliono approvare questo pacchetto di aiuti entro la fine dell’anno – e credo che in fondo molti di loro lo vogliano – c’è un accordo da trovare. Ci sono modi bipartisan per limitare l’abuso del nostro sistema di immigrazione, preservando al contempo i diritti dei più vulnerabili. Ma per aggiustare veramente questo sistema rotto ci vorrà più tempo di quanto il Congresso ne abbia al momento. I nostri alleati in Ucraina hanno bisogno di aiuto ora“, conclude Stockman.