Il patrimonio immobiliare della famiglia Berlusconi potrebbe finire in vendita. I figli del Cavaliere stanno valutando di mettere sul mercato l’intero pacchetto di residenze e ville ereditate dopo la morte di Silvio Berlusconi. Lo spiega Sole 24 Ore, partendo dall’analisi dell’impero, che ora è nelle mani di Marina e Pier Silvio Berlusconi, grazie ad un patto di controllo tra i due fratelli maggiori e un altro accordo esteso agli altri tre fratelli Luigi, Barbara ed Eleonora. Quindi, la nuova proprietà di Fininvest aprirebbe in via ufficiale il cantiere immobiliare, un pacchetto di ville e residenze che potrebbe valere fino a 700-800 milioni. Al momento ci sarebbero delle riflessioni in corso su come procedere. L’obiettivo è valorizzare l’intera eredità immobiliare.
Il quotidiano economico, citando fonti autorevoli, spiega che la volontà dei figli di Silvio Berlusconi è quella di mettere tutto sul mercato. Fermo restando che ognuno dei figli può porsi come acquirente per i singoli cespiti del tesoretto costruito dal Cavaliere, si starebbe profilando uno schema di procedura per la valorizzazione dell’intero patrimonio immobiliare per poi procedere alla divisione delle risorse raccolte dalla vendita delle residenze, anziché spartire i singoli cespiti. Tutto ciò tenendo conto delle proporzioni fissate nell’ambito del riassetto Fininvest che vede Marina e Pier Silvio Berlusconi al 53% dell’impero e Barbara, Eleonora e Luigi al 47%.
EREDITÀ BERLUSCONI, PATRIMONIO IMMOBILIARE DA 800 MILIONI
Il patrimonio immobiliare di Silvio Berlusconi è diviso su più livelli. In generale, non ci sono stime ufficiali, ma esperti del settore stimano che il pacchetto di ville ed edifici potrebbe avere un valore di 700-800 milioni di euro, gran parte dei quali concentrati nella Dolcedrago, la storica società immobiliare del Cavaliere. Stando a quanto riferito dal Sole 24 Ore, che cita ricostruzioni attendibili, il patrimonio immobiliare che fa capo solo a Dolcedrago ammonterebbe a 600 milioni di euro, declinate in altre scatole del mattone, come Immobiliare Idra. Il fondatore di Forza Italia ha sempre posseduto il 99,5% della Dolcedrago, invece una manciata di titoli hanno storicamente fatto capo ai due figli maggiori Pier Silvio e Marina.
Attualmente la società è in comunione tra i cinque eredi con i figli maggiori in posizione di controllo e i tre figli più giovani in minoranza. A Dolcedrago e Idra fanno capo le proprietà più prestigiose della famiglia Berlusconi, partendo da Villa San Martino ad Arcore, oltre a Villa Belvedere (Macherio). La proprietà più importante è Villa Certosa, a Porto Rotondo, che da sola potrebbe valere sui 250-300 milioni. Ma in passato erano circolate indiscrezioni di offerte di 450-500 milioni solo per Villa Certosa, ma non ci sono conferme. A completare le proprietà di Dolcedrago è Villa Grande a Roma, che era di proprietà di Franco Zeffirelli.
LE ALTRE PROPRIETÀ DI SILVIO BERLUSCONI
Un’altra fetta di proprietà iconiche di Silvio Berlusconi si divide tra la finanziaria Fininvest e le società personali del Cavaliere. Alla holding a capo dell’impero fanno capo la storica sede in Via Paleocapa e Villa Gernetto, a Lesmo, oltre che Costa Turchese, società proprietaria dei terreni a sud di Olbia. Invece, le proprietà che facevano capo direttamente a Silvio Berlusconi sono Villa Campari sul Lago Maggiore e Villa Due Palme a Lampedusa. A completare il portafoglio, le due proprietà ad Antigua, nei Caraibi, e circa 100-150 appartamenti nel milanese. Il Sole 24 Ore riporta che sotto il capello di Sb Real Estate c’è Villa La Lampara, a Cannes. Non va dimenticata la società Brianzadue, con l’architetto Ivo Redaelli (40%) che ha diviso con Berlusconi (60%) un portafoglio immobiliare che comprende Villa Sottocasa di Vimercate (Monza), e il Complesso Merate, per un valore che si aggira sui 30 milioni. Infine, sarebbero state messe in vendita anche Morning Glory e Sweet Dragon, le due barche principali dell’ex premier.