Incentivi per il rientro dei cervelli dall’estero, pronte le modifiche alla legge per aumentare gli sgravi fiscali ad alcune categorie di lavoratori. Saranno particolarmente privilegiati coloro che decideranno di acquistare una casa o trasferire la residenza in Italia, e le famiglie con figli. In base alle anticipazioni del quotidiano Il Messaggero, tra le possibili novità ci sarà uno sconto sulle tasse dei redditi fino al 70%. Il taglio durerà per 5 anni in caso cambio di residenza, prorogabili per altri tre solo per gli acquisti immobiliari. Le agevolazioni saranno destinate in particolare a professionisti qualificati, almeno in possesso del titolo di studio universitario come la laurea breve. Inoltre ai docenti, ricercatori e top manager.
I fondi a disposizione però sono limitati, e pertanto il Ministro dell’Economia Giorgetti ha dichiarato la necessità di limitare alcune misure, restringendo la platea dei beneficiari e i tempi di durata, oltre alle percentuali da detassare. Quindi, ad esempio sparirà il regime agevolato per i calciatori che rientrano in Italia, a partire dai contratti siglati dal 1 gennaio 2024.
Rientro cervelli dall’estero, modifiche alle agevolazioni fiscali e misure anti furbetti
Novità in materia di agevolazioni fiscali per i lavoratori che rientrano dall’estero. Per bloccare la fuga dei cervelli il governo da una parte intende aumentare gli sconti, ma solo per alcune categorie. Dall’altra per far quadrare il bilancio verranno modificate le norme prevedendo una minore percentuale di sconto. La durata ad esempio sarà limitata a 5 anni, senza proroga di ulteriori 5 in caso di acquisto immobiliare. Potrà però essere aumentata di altri tre anni, solo per le famiglie che hanno già a carico minori o che faranno figli durante il periodi di rientro. Un provvedimento che va anche a favore della natalità, in quanto per la stessa categoria ci sarà lo sconto sulla tassazione dei redditi che potrebbe arrivare fino al 70%.
Sono poi allo studio misure anti furbetti. E queste si baseranno su un controllo per evitare che chi rientra possa usare l’agevolazione anche se continua a lavorare per aziende estere in smart working o prenda una residenza fittizia solo per pagare meno. L’Agenzia delle Entrate stabilirà nuove sanzioni per chi non segue le regole. C’è però già in atto una polemica da parte delle associazioni degli espatriati, che sostengono che questo penalizzerà chi già si è organizzato in base alla vecchia legge. Inoltre le modifiche in negativo potrebbero scoraggiare ulteriormente il rientro, al punto di impattare negativamente sul Pil.