Sara Ricci attacca Beatrice Luzzi, lei la smentisce: “Sei una grande bugiarda“
Si inasprisce lo scontro tra Beatrice Luzzi e Sara Ricci al Grande Fratello 2023. Dopo le reciproche accuse nella scorsa puntata, Alfonso Signorini le mette nuovamente a confronto. In particolare, a scatenare l’ira di Sara è stata una clip in cui la collega la accusava di essere snob e inaridita: per questo, svela, ha tirato fuori il discorso legato alla morte della madre, in seguito alla quale la Luzzi non l’avrebbe sostituita ai tempi sul set di Vivere, soap che le vide entrambe protagoniste.
In riferimento al delicato discorso sulla madre, Sara ammette: “Io non l’avrei mai tirato in ballo, semplicemente lei mi ha punzecchiato tutta la settimana. Dopo l’ennesima provocazione, dove mi vedeva arida, che è l’opposto di quello che sono…“. Inoltre, ricorda quando una notte, nella Casa, le due si sono ritrovate a chiacchierare, e Beatrice le avrebbe riferito critiche su alcuni concorrenti. Versione però smentita dalla Luzzi: “Abbiamo parlato solo del nostro passato, sei veramente una grande bugiarda. Abbiamo parlato sempre e solo della nostra vita passata“.
Fiordaliso delusa da Sara Ricci: “Ci sono rimasta male per…“
Nel confronto tra le due attrici interviene anche Fiordaliso, che ha difeso Beatrice Luzzi criticando il comportamento di Sara Ricci al Grande Fratello 2023. “Io con Sara vado d’accordo, ma ci sono rimasta male per l’uscita che ha fatto all’ultimo momento. E anche a me ha detto che Bea ha parlato male di me“, ammette la cantante. Anche in questo caso, Beatrice smonta la versione di Sara: “Impossibile che io abbia parlato male di Fiordaliso, quindi questo racconta molto di chi è Sara Ricci“.
Inoltre, Sara ha accusato la coinquilina di non guardarla negli occhi mentre si confrontano. “Non se lo merita, è una grande bugiarda, ha cambiato lo stile qua“, ammette la Luzzi. Dallo studio interviene infine Cesara Buonamici, che ammette, in riferimento al fatto di aver riportato a galla fatti di tanti anni fa: “Sono due versioni inconciliabili, poi francamente dopo un quarto di secolo…“.