La criminalità giovanile è in aumento in Italia e per la prima volta, nel 2022 i giovani criminali stranieri sono stati più di quelli italiani. Come spiegato da Stefano Delfini, direttore del servizio analisi criminale della polizia di Stato, alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul degrado delle condizioni degli under 18, i minori stranieri arrestati o denunciati hanno superato gli italiani per la prima volta nel 2022. Il primo semestre del 2023 conferma il trend, come spiega Il Giornale.
Il report è relativo alle rilevazioni delle forze dell’ordine, tra il 2010 e il 2022. In questi anni si è verificato un aumento delle segnalazioni relative ai minori pari al 15%. Sono cresciuti maggiormente i reati violenti come rapine, lesioni dolose, risse e percosse mentre i furti hanno registrato un calo. Le vittime, invece, sono per la maggior parte coetanei dei giovani criminali e prevalentemente di genere femminile: spesso ragazze di meno di 14 anni. “Emerge dagli autori dei reati una mancanza assoluta di consapevolezza del proprio agire, con un utilizzo della violenza sproporzionata rispetto all’obiettivo. Nonché una mancanza di empatia nei confronti della vittima, come si evince dalle violenze sessuali di Caivano e Palermo” ha spiegato Delfini.
Baby gang in aumento in Italia: il fenomeno
Non solo la criminalità giovanile è in aumento: anche l’uso di alcol, droghe, psicofarmaci e dei social network come mezzo per affermare la propria identità di gruppo e inviare messaggi violenti sono in crescita, sottolinea Il Giornale. “Aumentano la spettacolarizzazione di questi atti e il rischio emulazione per ragazzi che non hanno ancora sviluppato una capacità critica” ha sottolineato Stefano Delfini, che ha esposto nel dettaglio i risultati dello studio effettuato sulle baby gang condotto insieme all’Università Cattolica. Si tratta di un fenomeno in aumento: una vera e propria emergenza legata a questi gruppi che secondo la polizia sono generalmente composti da meno di dieci individui e possono essere anche multietnici.
Il direttore ha elencato quattro tipi di baby gang: ci sono quelle prive di una struttura gerarchica ben definita che si dedicano ad atti violenti o devianti, diffuse soprattutto nel centro-nord; i gruppi che si ispirano alla criminalità organizzata e proliferano nelle regioni a presenza mafiosa; le gang che si ispirano a quelle sudamericane; quelle che perpetrano soprattutto rapine o altri crimini specifici e sono organizzate in modo chiaro e preciso. A comporle sono principalmente soggetti maschili: non è raro trovare però soggetti femminili inseriti o addirittura con ruoli di vertice.