ISRAELE SCOPRE UN ENORME TUNNEL DI HAMAS. DAGLI USA: “POSITIVO INCONTRO QATAR-MOSSAD SUGLI OSTAGGI”
Dagli Stati Uniti la CNN riporta dei passi avanti raggiunti dal Mossad a Oslo incontrando il leader del Qatar per discutere sulla possibile ripresa dei negoziati in merito a liberazione ostaggi e tregua nella guerra Israele-Hamas. «L’incontro svoltosi tra il direttore del Mossad David Barnea e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani per discutere la ripresa dei negoziati per la liberazione degli ostaggi è stato positivo», riportano fonti dirette americane alla CNN.
Nel frattempo mentre proseguono i bombardamenti nel nord e nel centro della Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha reso noto di aver scoperto nei pressi del valico di Erez – sempre a nord – «un enorme sistema di tunnel che si divide in vari rami con una estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico stesso, con una profondità di 50 metri sottoterra». Va ricordato come da 10 giorni a questa parte Israele sta cercando un modo per allagare e distruggere tutti i cunicoli costruiti da Hamas sotto le case dei civili nella Striscia. Tra le notizie invece certamente positive di giornata, l’apertura del valico di Kerem Shalom, nella zona tra Israele, la Striscia e l’Egitto: dopo le raccomandazioni Usa sulla necessità di aiutare di più i civili palestinesi sotto la morsa della guerra, stamane i camion degli aiuti umanitari sono entrati per la prima volta nella Striscia dal valico israeliano di Kerem Shalom. «Israele ha deciso di riaprire il valico di recente, nell’ambito anche delle discussioni sull’andamento della guerra con gli Usa», fa sapere in una nota l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu.
CECCHINO SPARA SUI CRISTIANI A GAZA, OSTAGGI UCCISI PER SBAGLIO: GLI ERRORI DI ISRAELE IN GUERRA
Nelle ultime 48 ore l’allarme lanciato giorni fa da Biden al Presidente Netanyahu si è come “velocizzato” e concretizzato: nella guerra tra Israele e Hamas, in corso ormai da più di due mesi con 20mila morti complessivi, la gestione dello Stato ebraico e la strategia nel conflitto sempre al limite avrebbe potuto portare sempre più i riflettori del mondo contro le scelte israeliane. Nel giro di due giorni prima il cecchino che spara e uccide due donne rifugiate dentro la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza (qui la dura condanna del Patriarcato di Gerusalemme), poi i 3 ostaggi israeliani uccisi per errore dal fuoco amico in quanto si pensava ad una trappola.
«Ho il cuore spezzato per quei tre ostaggi» ha detto rammaricato il Premier Bibi Netanyahu nel commentare la tragica fine di tre ostaggi rapiti da Hamas, tenuti prigionieri per due mesi e ora trucidati dal fuoco dell’Idf: il capo di Stato maggiore Herzl Halevi, ha ammesso che «non sono state seguite le regole di ingaggio da parte dei soldati». Nella ricostruzione della dinamica emersa stamane, che ha portato all’uccisione di Yotam Haim, Alon Shamriz e Samer Fuad El-Talalka, «due ostaggi sono stati colpiti e sono caduti a terra e il terzo è riuscito a scappare in un edificio vicino». Provando a uscire dall’edificio con bandiera bianca issata, il terzo ostaggio parlava in ebraico ma le truppe pensavano ad una trappola: «pensavamo fosse un membro di Hamas che cercava di attirarli in trappola, sono entrati nell’edificio e hanno ucciso l’ostaggio». Netanyahu ha comunque ribadito che nella guerra contro Hamas, «Gaza smilitarizzata quando sarà sotto nostro controllo, la guerra va avanti», rispondendo alle accuse di chi a livello internazionale (e pure internamente, come le famiglie degli ostaggi) continua a ritenere il cessate il fuoco l’unica vera soluzione.
ISRAELE-QATAR, NEGOZIATI PER UNA NUOVA TREGUA CON HAMAS
Stamane almeno 47 palestinesi tra membri di Hamas e civili inermi sono stati sono rimasti uccisi nei bombardamenti lanciati dall’esercito israeliano su Jabalya e Deir el-Balah, a nord e nel centro della Striscia di Gaza. La guerra fra Israele e milizie jihadiste continua con ulteriori 90 operativi di Hamas arrestati nelle scorse ore a Gaza city nord: raid aerei e attacchi via terra con l’esercito provano a stringere nella morsa i miliziani di Hamas, senza per il momento però vedere una fine vicina per il conflitto in Medio Oriente.
Anche per questo, probabilmente scossi per l’immagine data a livello internazionale per quanto avvenuto nella chiesa di Gaza e con i tre ostaggi uccisi, i servizi segreti del Mossad hanno incontrato ad Oslo in Norvegia il Premier del Qatar, lo sciecco Tamim bin Hamad Al Thani, per una nuova trattativa sulla liberazione degli ostaggi e una nuova tregua umanitaria. Prima di lui, il ministro della Difesa israeliano Gallant ha incontrato i vertici militari e dell’intelligence per pianificare le prossime mosse di guerra. Nelle stesse ore, da Inghilterra e Germania giunge l’appello per un «cessate il fuoco duraturo nella Striscia di Gaza»: la richiesta dai Ministri degli Esteri – rispettivamente David Cameron e Annalena Baerbock – in una dichiarazione congiunta al Sunday Times, sottolinea che «Prima è, meglio è. Troppi civili sono stati uccisi». Tuttavia, concludono i diplomatici di Londra e Berlino, «non crediamo che invocare adesso un cessate il fuoco generale e immediato, nella speranza che diventi permanente, sia la strada da seguire perché equivarrebbe a ignorare il motivo per cui Israele è stato costretto a difendersi: Hamas ha attaccato Israele in modo barbaro e continua a lanciare razzi ogni giorno per uccidere cittadini israeliani. Hamas deve deporre le armi».