Il teologo Padre Luciano Lotti è stato ospite del programma di TV2000, Di Buon Mattino per parlare del Natale di Padre Pio: “Padre Pio viveva il Natale un po’ come tutti noi – ha spiegato – soprattutto nel sud Italia. La preparazione era già Natale, lui cominciava a giare per il convento a chiedere quando facevamo il presepe, partecipava proprio al clima di quello che era il Natale”. E ancora: “Padre Pio ha vissuto due Natali in guerra, mentre stava facendo il militare li ha trascorsi in caserma”. E ancora: “Padre Pio parla del Natale tante volte nelle sue lettere, soprattutto quando arrivano gli auguri, e dice sempre una frase che forse può essere uno stereotipo, perché la diciamo anche noi, ma per lui era importante, che Gesù Bambino possa nascere dentro di te. Lui era convinto che il Natale era frutto proprio di questo incontro molto personale con Gesù, e aveva questo rapporto affettivo con Gesù”. E ancora. “Padre Pio parla di questa presenza di Gesù che lo riempie al punto che in una lettera dice ‘quando sono picchiato dal diavolo, quando succedono queste cose, poi appare Gesù bambino a consolarmi’. Ecco lui vede tutto il drasma cosmico visitato da Dio che si incarna. E quindi la pace che non è frutto di compromesso, di preparazioni politiche, ma è frutto proprio di questo Dio che viene a portare la pace”.
Padre Pio ha visto la mamma per l’ultima volta nel periodo di Natale: “Sì, la madre di Padre Pio era una donna forte. Quando partì per l’innoviziato, gli disse tu mi strappi il cuore. Quindi viveva questa intensità, ma viveva l’intensità di una mamma che era padre di un sacerdote, di un cappuccino. Quando va a San Giovanni Rotondo, va con quegli scialli che usavano le donne dei paesi. E così è ospite di una devota di Paripio, Maria Basilio, la quale è tolinese, una persona benestante, doveva andare a messa la notte, bisognava fare un lungo tratto a piedi sotto la neve, prende un cappotto e gli dice metti questo per favore che fa freddo. Lei se lo mette, si guarda, dice no, io sono la mamma di un frate, non posso mettermi questo. E va a messa col suo scialletto. Purtroppo questa sua santa ostinazione per la porta ad ammalarsi, la polmonite allora purtroppo non veniva curata con i mezzi di oggi e quindi dopo poco muore. Proprio per questo desiderio di essere come il figlio”. Padre Pio amava il presepe e realizzava di persone alcune statuine: “Sì, da bambino erano le cose che forse facevano tanti, con i suoi amici amava fare le statuine con la creta, i vari pupazzetti del presepe, e una delle caratteristiche più belle è che loro facevano anche queste casette di Creta, poi andavano in campagna a prendere le lucciole, perché non c’era l’illuminazione, e imprigionavano le lucciole dentro per cuis i vedeva anche la luce all’interno del presepio”.
PADRE PIO, IL NATALE E LE SIMILUTIDINI CON SAN FRANCESCO
Sulle similitudini di Padre Pio a San Francesco a Greccio: “Senz’altro, accennavo già prima proprio all’affetto, ma soprattutto è importante l’idea del presepe in cui c’è la mangiatoia senza il bambino. Francesco non mette il bambinello perché vuole guardare la povertà. Nell’omelia che Padre Pio fa sul Natale, che non ha mai fatto ma abbiamo un testo scritto, parla proprio di questa povertà di Dio. Contrapposta alla ricchezza dei potenti del tempo che non riescono a capire Dio perché sono troppo ricchi, stanno troppo bene, non riescono ad accedere alla povertà di Dio. Il rapporto col presepe si riflette anche in quel luogo voluto da Padre Pio che è Casa Solievo della Sofferenza”. Padre Luciano Lotti si è quindi congedato così: “Un augurio che faccio tutti gli anni. Attenti al diavoletto di Natale che fa litigare il giorno di Natale. Fate la pace e mettete un bel bambinello nelle vostre case”.