Israele, secondo un dossier del ministero dell’Intelligence reso recentemente pubblico, avrebbe già valutato diversi piani per la gestione della Striscia di Gaza dopo la fine della guerra contro Hamas. Il documento, citato dalla Stampa, è datato 13 ottobre, ovvero 6 giorni dopo il violento ed inaspettato attacco da parte dei terroristi, ma sarebbe solamente “concettuale”, quindi mai attivamente discusso dal governo e non vincolante.
Le ipotesi mosse dall’intelligence di Israele per la gestione della Striscia di Gaza sono tre, delle quali due definite impraticabili. Si tratta, nel primo caso, di affidare la gestione governativa all’Autorità Palestinese, che non gode di alcuna fiducia o stima da parte dei palestinesi che si trovano nella Striscia. La seconda, invece, ipotizza di affidare la gestione politica ad un qualche potere arabo. Entrambe le ipotesi sulla gestione di Gaza, però, secondo gli 007 di Israele sono rischiose e per nulla sicure a lungo termine. Rimane, dunque, la terza ipotesi, che consisterebbe nell’evacuare la popolazione palestinese verso il Sinai, in Egitto, che secondo gli 007 potrebbe portare “risultati strategici positivi a lungo termine”, oltre ad essere “l’alternativa [maggiormente] praticabile”.
Israele: “Evacuare la popolazione di Gaza verso l’Egitto, poi redistribuirla”
Insomma, secondo Israele tra le ipotesi principali per la gestione della Striscia di Gaza c’è quella di evacuare completamente i civili, spostandoli in Egitto. In una prima fase vivrebbero in tendopoli costruite per l’occasione, realizzando nel mentre una zona cuscinetto di diversi km per evitare che i palestinesi si insedino lungo i confini israeliani. Rimane, tuttavia, non definito cosa ne sarà della Striscia dopo aver cacciato i 2,3 milioni di persone che vi risiedono.
Secondo il documento di Israele, comunque, dopo l’evacuazione della Striscia di Gaza e l’insediamento dei palestinesi in Egitto, si procederà alla loro redistribuzione. Si cita, per esempio, una collaborazione con Turchia, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, ma anche il Canada grazie alla sue politiche indulgenti sulla migrazione. I paesi europei e quelli nordafricani, in questa fase e in quella di evacuazione della Striscia di Gaza, dovrebbero secondo Israele fornire il loro supporto. Una soluzione, quella dell’evacuazione e redistribuzione dei palestinesi, che secondo il sito Sicha Mekomit, che ha diffuso per primo il dossier, non farebbe altro che aumentare la rabbia dei palestinesi, inficiando nelle relazioni con l’Egitto e gli attori arabi.