Ci sarebbero altri tre indagati nel caso dell’incidente tra la Lamborghini degli youtuber TheBorderline e l’auto su cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni a Casal Palocco (Roma) il 14 giugno scorso. Lo riporta TgCom24, secondo cui l’ipotesi di reato sarebbe quella di favoreggiamento: secondo l’accusa, i tre avrebbero fatto sparire le telecamere che si trovavano a bordo della supercar, una presuntas manomissione che sarebbe intervenuta subito dopo lo schianto.
Le persone iscritte sarebbero un socio al 50% di Matteo Di Pietro – il giovane al volante della Lamborghini sulla cui istanza di patteggiamento si attende la decisione del gip -, Leonardo Golinelli, e con lui sarebbero indagati Alessio Ciaffaroni e Simone Dutto. Secondo il quotidiano non si esclude la presenza di altri nomi, ma al momento non c’è certezza. Le telecamere sarebbero scomparse il giorno dell’incidente con lo scopo, secondo il pm, di occultare le registrazioni relative al prima, al durante e al dopo il terribile impatto costato la vita al minore che viaggiava con sua madre e la sorellina a bordo di una Smart. Stando alla ricostruzione, Matteo Di Pietro e gli altri youtuber erano impegnati in una sfida da condividere con i follower sul loro canale online: guidare 50 ore di seguito senza mai scendere dal veicolo.
Casal Palocco, il nodo delle telecamere sparite al centro dell’inchiesta sull’incidente
Le riprese a bordo della Lamborghini sarebbero state parte integrante del “piano” degli youtuber TheBorderline che avrebbero dovuto documentare la sfida di 50 ore al volante attraverso filmati da pubblicare sul loro canale online. Ma dei dispositivi utili a immortalare quella folle impresa non ci sarebbe nessuna traccia: spariti, secondo l’accusa, dal momento immediatamente successivo allo schianto. A bordo della Lamborghini, sequestrata subito dopo l’incidente, quelle telecamere non sarebbero state trovate.
In sede di perquisizione domiciliare, però, gli inquirenti le avrebbero recuperate nell’appartamento di uno dei giovani. Il Corriere della Sera riporta il commento dell’avvocato Luigi Annunziata, legale di Simone Dutto: “Il mio assistito si è messo fin dal principio a disposizione della Procura e non ha mai coperto nessuno, né nascosto nulla“. Poche ore fa, Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale, ha chiesto il patteggiamento a 4 anni ottenendo parere favorevole dalla Procura. A decidere sull’istanza sarà il gip, la cui valutazione è attesa per fine gennaio.