Antonio Moschetta, ordinario medicina interna dell’Università di Bari, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Uno Mattina, per parlare dell’influenza ed in particolare di quella intestinale: “Quando l’influenza attacca l’intestino ci rende difficile la qualità di vita, provocando i crampi addominali, la presenza di feci acquose, ma soprattutto il vomito. Il dato più importante da dire a casa è che questi virus hanno una loro vita che è uguale alla vita che hanno le nostre cellule intestinali, quindi uno o tre giorni dopo di che il virus andrà via e la nostra mucosa sarà rigenerata, quindi cerchiamo di farci trovare preparati e di non fare errori soprattutto dal punto di vista nutrizionale e del fai da te farmacologico”.
In studio anche il medico di base Carlo Gargiulo, che sull’influenza classica aggiunge: “Siamo sulla media stagionale per quanto riguarda l’influenza, quest’anno con il caldo il picco sta scivolando verso le feste di Natale e poi accanto all’influenza c’è il covid, una patologia che è stata ridimensionata nella sua gravità ma non trascurata nella sua severità, vacciniamoci per entrambi ma comunque stiamo cauti, tranquilli, senza esagerate”. E ancora: “L’errore più grave è quello di correre in un pronto soccorso, troviamo persone con altre patologie e si rischia quindi di mischiare i virus causando problemi più seri soprattutto per i bambini. Il pronto soccorso va evitato, è il medico di famiglia che deve intervenire, sarebbe bello ripristinare le Uscar, le attività a domicilio, che forse andrebbero rimesse. Un’altra cosa, niente antibiotici: per le forme influenzali di qualunque natura gli antibiotici non servono”.
INFLUENZA E VIRUS INTESTINALI: “DOBBIAMO ESSERE PREPARATI”
Moschetta è tornato a parlare del virus intestinale e dell’influenza, spiegando: “Dobbiamo essere preparati con misure igieniche ma anche evitando di stressare il nostro intestino con un’alimentazione errata. Siamo in grado di rispondere tutti, tranne immunocompromessi, a questo virus e di risolverlo nel giro di tre giorni. Vanno bene i farmaci sintomatici ma attenzione a farci trovare preparati. La disidratazione è il problema più grande soprattutto nei neonati, va tenuta monitorata. Dobbiamo ridurre l’alimentazione, non è necessario assumere troppo cibo ma idratarsi, se dopo due giorni i sintomi sono ancora importanti è necessaria una visita medica. Attenzione a carboidrati e all’alcol, viviamo in salute per poter rispondere ai virus che potremmo incontrare nei momenti di socializzazione delle feste”.
Carlo Gargiulo infine, in merito ad un eventuale tampone prima delle feste, ha spiegato: “Ci sono parerei contrastanti: se viene negativo può dare una falsa sicurezza. Chi lo vuole fare può farlo, ma bisogna comunque prestare attenzione, un minimo di distanziamento e arieggiare gli ambienti dove stiamo può già aiutare molto. Anziani e fragili utilizzate le mascherine”.