Il Superbonus costerà altri 20-23 miliardi di euro in più rispetto alle previsioni indicate a settembre dalla NaDef. È quanto emerso, come riportato da Il Sole 24 Ore, dai contatori monitorati dagli esperti assegnati al dossier al Ministero dell’Economia. I numeri erano già stati duplicati a rispetto ad aprile, ma sono ulteriormente destinati a salire. Il conto dell’agevolazione di quest’anno arriverebbe ai 56-59 miliardi di euro. Lo scorso anno invece si era fermato a 54 miliardi.
Le strategie del Governo per attuare una frenata con il decreto emesso a inizio anno non hanno funzionato. È per questo motivo che il ministro Giancarlo Giorgetti aveva definito nei giorni scorsi la questione “radioattiva”, nel senso di capace di sfuggire alle previsioni puramente meccaniche. Se le stime saranno confermate, infatti, il deficit del 2023 aggiornato a fine settembre al 5,3% del Pil (già superiore rispetto al 4,3% teorizzato ad aprile) si rivelerà ancora più alto di circa un punto.
Superbonus, sforamento di altri 23 miliardi sui conti pubblici: i dettagli
Il Ministero dell’Economia dovrà tenere inevitabilmente conto dei costi del Superbonus al momento della stesura del nuovo documento, che potrebbe indicare dunque in un 2% l’aggiustamento di quest’anno. Il problema principale è che una delle caratteristiche del sussidio è quella di trasformarsi in debito pubblico negli anni successivi, quelli in cui i crediti d’imposta vengono utilizzati dai beneficiari, riducendo il gettito fiscale e aumentando il fabbisogno da coprire con l’emissione di titoli di Stato.
Anche in questo caso le ultime stime potrebbero essere state ottimistiche. A giugno l’ipoteca media annua calcolata sul 2024-26 era stata di 23,3 miliardi di euro, ma è verosimile che si arrivi ai 25 miliardi. È per questo motivo che il Governo sta valutando il da farsi. Il ministro Giancarlo Giorgetti sembra fermo sul “no” all’ipotesi di un dl paracadute per coloro che non riusciranno a terminare i lavori previsti entro la fine dell’anno. La pressione però resta alta.