Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) in occasione della conclusione dell’anno 2023 ha tenuto il suo tradizionale discorso di fine anno, nel quale ha esortato lo sforzo collettivo per raggiungere un accordo sul piano pandemico, grazie al quale si dovrebbero definire alcune linee guida di intervento in caso di nuove pandemie, al fine di evitare una crisi simile a quella del Covid. Nel suo discorso, però, il direttore dell’Oms oltre a parlare del piano pandemico, ha dedicato alcune parole anche alle crisi che il mondo sta vivendo, a partire dalla guerra a Gaza, per arrivare infine alle malattie che affliggono diverse popolazioni, come la malaria o il colera.
Ghebreyesus, Oms: “Nel 2024 lavoriamo al piano pandemico”
Partendo proprio dal piano pandemico, che il direttore dell’Oms definisce “monumentale”, ci ha tenuto ad esortare gli stati mondiali a “colmare le lacune” di intervento in merito alle minacce pandemiche, nel segno di una “collaborazione, cooperazione e equità globale” che ci permetta di arrivare preparati davanti alle sfide del futuro. Il 2023, infatti, ha spiegato ancora Ghebreyesus, è stato un anno di “sofferenze immense ed evitabili“, ma che ha segnato anche una svolta nella lotta alle principali sfide sanitarie mondiali.
Il direttore dell’Oms, parlando del piano pandemico, ha sottolineato che “dopo tre anni di crisi, dolore e perdite” dovute al covid, “sono felice di vedere che la vita è tornata alla normalità”, che ora va preservata davanti alla possibili minacce future. Ghebreyesus si è detto, poi, particolarmente preoccupato per la malaria e il colera, soprattutto dopo i focolai che si sono registrati in varie parti del mondo negli ultimi mesi, sintomo della scarsa preparazione globale nell’affrontare le crisi sanitarie, ragione per cui secondo l’Oms è necessario, ora più che mai, il piano pandemico. Chiudendo, poi, sulla guerra a Gaza, Ghebreyesus ha spiegato che “gli sforzi di soccorso non si avvicinano a soddisfare i bisogni della popolazione”.