Nella giornata di oggi, 7 gennaio 2024, si celebra il tradizionale Natale Ortodosso, festività del tutto simile alla nostra che cade il 25 dicembre, ma della quale si conosce poco, se non nulla. Come fa intuire il nome, infatti, si tratta di una festività inerente alla natalità, ma che viene celebrata dai paesi e dai fedeli ortodossi, che seguono ancora il calendario giuliano, invece che quello gregoriano diffuso in Occidente.
Il Natale Ortodosso, infatti, si celebra nella maggior parte dei paesi mediorientali, oltre che in Grecia, Russia, Bielorussia, Serbia, Croazia e Macedonia. Gli scorsi anni, inoltre, anche l’Ucraina si è attenuta al calendario giuliano, mentre nel 2023 ha deciso di celebrare il Natale il 25 dicembre, secondo la tradizione occidentale, per dimostrare l’allontanamento dalla Chiesa Ortodossa, che è la principale in Russia. Le ragioni per cui il Natale Ortodosso si festeggia il 7 gennaio sono legate, appunto, alle differenze tra calendario giuliano (voluto da Giulio Cesare) e gregoriano, ideato da papa Gregorio XIII nel 1582 e che vide l’eliminazione, quell’anno, dei giorni tra il 5 e il 14 ottobre al fine di armonizzare la durata dell’anno con il ciclo solare delle stagioni.
Le differenze tra il Natale Ortodosso e quello Cristiano
Insomma, con Natale Ortodosso altro non si intende se non la celebrazione della nascita di Gesù Cristo per i fedeli della Chiesa ortodossa, con usanze ed abitudini che differiscono da quelle cristiane a cui siamo abituati. Un esempio è dato dal periodo di digiuno e preghiera che anticipa la festività, dalla durata di 40 giorni (ovvero la Quaresima) e che in Occidente è slittato al periodo tra il Mercoledì delle ceneri e il Giovedì santo che anticipano la Pasqua.
Alla Vigilia del Natale Ortodosso, inoltre, è concesso esclusivamente il consumo di grano lesso e frutta, mentre nel periodo di digiuno i fedeli possono mangiare solamente il pesce nelle giornate di mercoledì e venerdì. Tipico di questa celebrazione è anche il canto dell’Inno di Natale durante la messa di mezzanotte, che culmina con l’accensione di una candela al centro della chiesa, simbolo della Stella Cometa e della fine del digiuno. Durante il Natale Ortodosso, poi, i fedeli sono soliti scambiarsi candele e germogli di grano, mentre l’usanza dell’albero natalizio è riservata ad alcuni stati. Infine, tra i fedeli ortodossi non si è mai diffusa l’abitudine di fare il presepe.