Gli osservatori del Medio oriente non sono rimasti sorpresi dalla notizia di ieri dell’assassinio del leader di Hamas Saleh al Arouri in Libano. Non solo al Arouri era un alto funzionario di Hamas, ma ha anche guidato la squadra di contatto del gruppo militante con Hezbollah libanese e i suoi patron iraniani. Era probabilmente in cima alla lista degli omicidi permanenti di Israele anche prima del sanguinoso assalto di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre. Tuttavia, all’interno del contenuto esplosivo della guerra Israele-Hamas in corso, l’assassinio di martedì segnala l’apertura di una nuova e altamente imprevedibile fase in un conflitto già incerto.
Le vaghe dichiarazioni rilasciate dai funzionari israeliani in risposta alla notizia dell’assassinio di al Arouri hanno fatto poco per dissipare l’opinione ampiamente accettata secondo cui i servizi di intelligence israeliani erano dietro l’uccisione. Guidati dall’intelligence esterna, il Mossad, i servizi israeliani hanno una lunga storia di omicidi extragiudiziali. Complessivamente i servizi di intelligence israeliani hanno eseguito circa 2.700 omicidi extragiudiziali nella loro storia, più di qualsiasi altro Stato occidentale.
Data una storia così prolifica di uccisioni mirate, l’assassinio di al Arouri a Beirut può essere descritto come atteso e insignificante. In effetti, i funzionari israeliani hanno dichiarato ripetutamente dal 7 ottobre che l’alta leadership di Hamas sarà presa di mira in tutto il mondo. In una registrazione trapelata emersa il mese scorso, Ronen Bar, direttore dell’Agenzia per la sicurezza israeliana, è stato sentito annunciare ai membri della Knesset israeliana che l’alta leadership di Hamas sarebbe stata presa di mira “a Gaza, in Cisgiordania, in Libano, in Turchia, in Qatar, ovunque”.
Nel momento in cui la conversazione registrata è trapelata, nessuno pensava che Ronen Bar, un ufficiale dell’intelligence esperto, stesse bluffando. In effetti, le capacità operative e la portata del Mossad sono ben comprese da tutti in Medio oriente. Il fatto che al Arouri sia stato assassinato nel sobborgo Dahiyeh a sud di Beirut è significativo. Una roccaforte indiscussa di Hezbollah, Dahiyeh è strettamente controllata dal gruppo militante sciita, che è orgoglioso di garantire la sicurezza dei suoi residenti. L’assassinio nel cuore della tana di Hezbollah è stato a dir poco una dimostrazione della competenza del Mossad nelle operazioni speciali.
Se Israele vuole neutralizzare la leadership di Hamas, la competenza del Mossad sarà sempre più messa alla prova nei prossimi mesi, poiché lo Stato ebraico dovrà colpire ripetutamente oltre i suoi confini. Questo perché, a differenza degli assediati abitanti di Gaza, che stanno attualmente vivendo la campagna di bombardamento più distruttiva del XXI secolo, la maggior parte dei leader di Hamas vive in relativo lusso a Doha, Ankara, Beirut, Damasco e altri centri metropolitani mediorientali. È lì, e non nei quartieri di Khan Yunis e Jabalia, che le squadre del Mossad dovranno operare con crescente destrezza.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.