PAPA FRANCESCO SUL GENDER “PERICOLOSO”: UTERO IN AFFITTO “DEPRECABILE”
Come da tradizione ad inizio anno, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, occasione per un discorso formale letto durante l’udienza nell’Aula della Benedizione: non sono mancati i punti “caldi” delle crisi internazionali, appelli alla pace compresi per un Pontefice impegnato ormai da tempo a tentare di richiamare i grandi della Terra per uno stop immediato delle armi.
Tra i tanti punti toccati dal discorso di Papa Francesco non è passato inosservato il richiamo molto netto e apro contro le nuove “colonizzazioni ideologiche”: «La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario», scrive il Santo Padre nel discorso al Corpo Diplomatico, ribadendo come tali principi accettati vengono messi di continuo a rischio in questi ultimi decenni dai tentativi di introdurre «nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili». Tra le «colonizzazioni ideologiche» più pericolose, secondo Papa Francesco, vi sarebbe la teoria del gender, già contestata più volte dal Santo Padre nel corso del suo Magistero: «è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace».
Il tema chiave resta di fondo la “via della pace”, richiamata in ogni aspetto della contemporaneità: e così appena prima della denuncia contro la teoria gender, Papa Francesco si rivolge ai diplomatici ribadendo l’importanza del rispetto di ogni forma di vita umana. «La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio», spiega il Pontefice facendo diretto riferimento alla pratica dell’utero in affitto che da più parti in Europa e nell’Occidente emerge come “possibilità” per poter soddisfare il desiderio di maternità. «Ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto»: per questo motivo Papa Francesco invita la Comunità internazionale a proibire al più presto a livello universale tale pratica, di fatto la medesima proposta partorita dal Governo Italiano che in Parlamento discuterà nei prossimi mesi il “reato universale di maternità surrogata”, «In ogni momento della sua esistenza, la vita umana dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati».
IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO AL CORPO DIPLOMATICO: L’APPELLO ALLA PACE E TUTTI GLI ALTRI TEMI
Appelli, suppliche, citazioni – come quella sulla “guerra inutile strage” di Benedetto XV durante la Prima Guerra Mondiale – e moniti: il discorso di Papa Francesco ai 184 ambasciatori accreditati presso la Santa Sede è ricco di spunti per l’attualità internazionale, specie sul fronte delle terribili guerre in corso ogni giorno in diverse parti del mondo. «Tutti siamo rimasti scioccati dall’attacco terroristico del 7 ottobre scorso contro la popolazione in Israele, dove sono stati feriti, torturati e uccisi in maniera atroce tanti innocenti e molti sono stati presi in ostaggio», scrive Papa Francesco parlando del conflitto in Medio Oriente, «In questo modo non si risolvono le questioni tra i popoli, anzi esse diventano più difficili, causando sofferenza per tutti. Infatti ciò ha provocato una forte risposta militare israeliana a Gaza che ha portato la morte di decine di migliaia di palestinesi, in maggioranza civili, tra cui tanti bambini, ragazzi e giovani, e ha causato una situazione umanitaria gravissima con sofferenze inimmaginabili».
Da Gaza all’Ucraina sempre «martoriata in una guerra incancrenita», l’appello di Papa Bergoglio coinvolge l’intera comunità internazionale per l’anno appena cominciato: «un 2024 che vorremmo di pace e che invece si apre all’insegna di conflitti e divisioni». Il Santo Padre le elenca tutte, una ad una, le guerre che devastano popoli e portano conseguenze vicine ad un grande “conflitto globale” da anni denunciato dalla Chiesa Cattolica: «Il mondo è attraversato da un crescente numero di conflitti che lentamente trasformano quella che ho più volte definito “terza guerra mondiale a pezzi” in un vero e proprio conflitto globale». Africa, Caucaso, Nicaragua, Medio Oriente, est Europa e altro ancora: la pace è urgente e va attuata, «Forse non ci rendiamo conto che le vittime civili non sono ‘danni collaterali’. Sono uomini e donne con nomi e cognomi che perdono la vita. Sono bambini che rimangono orfani e privati del futuro. Sono persone che soffrono la fame, la sete e il freddo o che rimangono mutilate a causa della potenza degli ordigni moderni». Se si riuscisse a considerare il singolo valore della vita umana, forse, si eviterebbero le stragi che coinvolgono larga parte del mondo: così al Corpo Diplomatico il Papa cita il suo predecessore Benedetto XV negli anni bui di inizio Novecento, «Se riuscissimo a guardare ciascuno di loro negli occhi, a chiamarli per nome e ad evocarne la storia personale, guarderemmo alla guerra per quello che è: nient’altro che un’immane tragedia e ‘un’inutile strage’, che colpisce la dignità di ogni persona su questa terra». Qui leggi il testo integrale del discorso di Papa Francesco al Corpo Diplomatico, qui sotto il video completo