Elon Musk ha replicato alle accuse di fare uso di droghe illegali sollevate dal Wall Street Journal, spiegando di essere assolutamente pulito da tre anni a questa parte. Attraverso la propria pagina X l’uomo più ricco al mondo ha infatti scritto: “Nessuna traccia di droga è stata trovata nel mio organismo dopo tre anni di test casuali”. Elon Musk, come spiega RaiNews, ha precisamente replicato ad un utente dello stesso social, un dipendente Tesla, che segnalava come la televisione italiana avesse dato ampio risalto alla notizia: “Se le droghe potessero veramente aiutarmi a migliorare la mia produttività nel tempo, le prenderei sicuramente!”, ha aggiunto il magnate.
Secondo quanto raccolto dal Wall Street Journal, Musk avrebbe fatto uso di droghe pesanti in varie circostante negli ultimi anni, come ad esempio cocaina, ma anche ecstasy, LSD, funhi e ketamina. Alcuni dirigenti e membri del consiglio di amministrazione di Tesla e SpaceX, secondo quanto raccolto ancora dal WSJ, temerebbero che l’uso di sostanze possa danneggiare le due aziende che valgono miliardi di dollari, in particolare quella che produce automobili, ad oggi la nona azienda con il maggior valore al mondo e la prima nel settore automotive.
ELON MUSK SMENTISCE L’USO DI DROGHE PESANTI: LE ACCUSE DEL WSJ
Secondo alcune persone vicine a Elon Musk, l’uso di droghe sarebbe una questione attuale, in particolare la chetamina, sottolineando come l’imprenditore originario del Sud Africa abbia assunto sostanze stupefacenti durante le feste private in tutto il mondo, dove gli ospiti firmano degli accordi di non divulgazione e accettano di non utilizzare i telefonini. Musk, di contro, ha affermato di avere una prescrizione medica che gli consente di utilizzare la chetamina, ed inoltre di aver utilizzato la marijuana in pubblico, come ad esempio in occasione di una festa che era stata organizzata a Los Angeles nel 2018.
Linda Johnson Rice, ex direttrice di Tesla, si sarebbe infuriata con il miliardario per il suo comportamento, spiega ancora il Wall Street Journal, al punto che nel 2019 decise di non candidarsi per la rielezione nel consiglio di amministrazione del produttore di veicoli elettrici.