Biagio Antonacci e la ‘nuova’ visione del ruolo paterno: “Voglio vivere al meglio il presente…”
Biagio Antonacci spegne 60 candeline e si regala il ‘ritorno’ con un nuovo album – “L’inizio” – dopo “Cinque lunghi anni lontano dalle sale di incisione in cui ho pensato a tutto meno che a un album…”. Per l’occasione, il cantautore si è raccontato a Luca Dondoni per La Stampa tra temi intimi e artistici. “Le mie canzoni parlano tutte di egoismo e amore nei confronti dei figli? Diciamo sempre ‘è mio figlio’ invece di dire ‘sono suo padre’. Nel primo caso si rivendica un possesso… Mentre il secondo significa che ho contribuito a generarlo ma non è un bonsai, i suoi rami cresceranno come vorranno”.
Sempre a proposito del suo ruolo genitoriale, Biagio Antonacci ha aggiunto: “Sono stato padre in epoche diverse e oggi che ho acquisito maggiore consapevolezza, vivo il presente. Se dovessi re-intitolare il disco forse non lo chiamerei più ‘L’inizio’ perchè solo il presente è reale e voglio viverlo al meglio per Carlo, per me stesso, per non avere rimpianti”. Nell’intervista concessa a Luca Dondoni, il cantautore si è poi lasciato andare ad una toccante confessione: “Il mio rimpianto più forte? Mio papà; è venuto a mancare troppo presto e non sono mai riuscito a dirgli ‘ti voglio bene’. Nemmeno quando stava male, malissimo, la sera prima che morisse gli tenevo la mano ma mi chiedevo: ‘Se gli dico ti voglio bene adesso, si preoccupa’… E’ un rammarico che mi porterò dentro per sempre”.
Biagio Antonacci, dalla ‘scintilla mancata’ con suo figlio Paolo ai progetti per il futuro
A proposito del suo nuovo progetto artistico, Biagio Antonacci ha argomentato a proposito della firma non sua al brano portante dell’album “L’inizio”, ma dell’amico Giorgio Poi. “E’ solo la seconda volta in trent’anni di carriera che non scrivo il brano portante di un mio disco…”. E a proposito della mancanza di canzoni scritte da suo figlio Paolo – tra gli autori più celebri e ricercati del momento – ha spiegato a La Stampa: “Non ho mai conosciuto un autore forte come Paolo e vedo che sta lasciando un segno forte. Abbiamo un rapporto molto bello ma non è mai nata la scintilla dello: ‘scriviamo una canzone insieme’. Se me lo dirà lui bene, ma io non glielo chiedo”.
L’ultima parte dell’intervista concessa a Luca Dondoni per il quotidiano è totalmente dedicata alle ispirazioni artistiche di Biagio Antonacci. “Il brano dedicato ad Anita Garibaldi? E’ una donna di oggi: madre, lavoratrice, combattente, complice, amante e moglie… L’universo femminile è extra, per questo l’uomo l’ha sempre temuto, perchè ha sempre pensato che la donna potesse dominarlo e gestirlo”. Per il prossimo futuro oltre al nuovo disco, ecco cosa prevede il cantautore: “Dopo Sanremo partirò per il tour del disco ma ho pronto uno spettacolo teatrale, quello che avevo bloccato al Carcano per 20 date e la pandemia ha fatto saltare…”.